Regia di Akira Kurosawa vedi scheda film
Il ricordo non è compresso bensì dipanato in poche inquadrature, in cui l'enunciato filmico è come il finale lungo di un vino inebriante, ipnotico.
E' dunque del ricordo, la dimensione di questo film. Il ricordo come sublime fissazione della vita. Dove e quando è stata vissuta. Infatti, la sequenza finale, coi suoi tagli, genera continuità con le modalità rappresentative della memoria, ma rende in modo struggente l'impossibilità della vita e l'oblio fuori dal proprio contesto. Quasi sublimata la corporeità del soggetto ricordante, in perfetta compenetrazione con la vita dell'amico ricordato.
Un film cullato come un neonato.
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