Regia di Keisuke Kinoshita vedi scheda film
L'opinione dell'esperto: un tuffo nella cultura nipponica, intrisa di sapori e musicalità della tradizione. Una donna sembra marchiata nella carne della maledizione di avere 33 denti, come il demonio. Eppure la sua vita è stata spesa per fare del bene, la sua bellezza in gioventù non aveva pari e la sua bontà d'animo e carità è nota al di là dei confini del villaggio in cui abita. La donna cerca di equilibrare i destini delle persone che gli stanno accanto, come un enorme ago della bilancia di un invisibile demiurgo ma il suo tempo sta per scadere ed ella deve intraprendere il suo viaggio verso il monte Narayama dove tradizione vuole che gli anziani si rechino a lasciarsi morire una volta raggiunti i settant'anni. Non occorre intestardirsi a vivere e rinnegare la morte ma accettarla e persino accoglierla e favorirla una volta giunto il tempo. E' una poesia, La leggenda di Narayama, sugli equilibri, sul karma e sul rincorrersi della vita e della morte. La vecchia protagonista ha trentatre denti come il diavolo forse perché il suo ruolo è quello di portare ordine tra inferno e paradiso, almeno nel senso metaforico e reale di ciò che separa le due cose nella vita di tutti i giorni. La fame o la sazietà, l'onore di una famiglia rispettata o il disonore di un vecchio costretto ad elemosinare del riso dai vicini perché abbandonato dai figli, perché incapace di accettare la sua morte ed andare verso il monte. Le scenografie sono splendide, valgono da sole mezzo film. Voto: 9.
Il parere del grezzo ignorante: una soporifera e lagnosa colonna sonora fa da background ad una storia tipicamente orientale. Bellissima per chi ne percepisce la poesia ma altrettanto noiosa per chi invece non riesce a cogliere il fascino della cultura orientale. Una vecchina con problemi ortodontici viene presa in giro da mezzo villaggio poiché alla soglia dei settanta non gli è ancora caduto un dente ed anzi ne ha 33 in bocca come il diavolo. Mentre organizza il matrimonio del figlio con una vedova e passa le giornate e far filosofia spicciola, si prepara per il viaggio verso il Narayama dove lei ed altri vanno a morire una volta raggiunta l'età. Prima di salirvi si romperà tutti i denti. La morale della favola sarebbe che se i denti non cadono allora tanto vale spaccarseli a sangue su un piano di pietra così da avere l'onore di potersi suicidare con dignità anziché aspettare che la morte arrivi da sola con un bell'infartino mentre si sgranocchia con gusto l'ultimo torrone. Tedioso oltre ogni limite ma con scenografie interessanti. Voto: 4
L'esperto: meravigliosa opera di stampo orientale, perfetta per il film.
Il grezzo: il capolavoro assoluto del maestro Che-dù Co-Yon.
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