Trama
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Regia di Keisuke Kinoshita
Con Kinuyo Tanaka, Teiji Takahashi, Yuko Mochizuki, Seiji Miyaguchi Vedi cast completo
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E' giunta per l'anziana Orin, ormai alla soglia dei settanta anni, l'ora di congedarsi dalla numerosa famiglia ed intraprendere il cammino che la porterà, sulle spalle dell'amato figlio Tatsuhei, a finire i suoi giorni sulla cima del monte Narayama. Mentre l'egoista nipote Kesakichi preme perchè la vecchia abbandoni al più presto la casa per far posto alla fidanzata incinta… leggi tutto
L'opinione dell'esperto: un tuffo nella cultura nipponica, intrisa di sapori e musicalità della tradizione. Una donna sembra marchiata nella carne della maledizione di avere 33 denti, come il demonio. Eppure la sua vita è stata spesa per fare del bene, la sua bellezza in gioventù non aveva pari e la sua bontà d'animo e carità è nota al di là dei confini del villaggio in cui abita. La… leggi tutto
Inutile, misera, sdentata, su per il ripido pendio sulle spalle del figlio Tatsuhei (Teiji Takahashi), l'anziana Orin (Kinuyo Tanaka), deve scalare una montagna per andare in contro alla morte; poco importa che in realtà nonostante i 70 anni ella sia ancora l'elemento più produttivo della famiglia, la tradizione secolare impone il sacrificio degli anziani per non pesare…
leggi tuttoFilm tra i più singolari della produzione cinematografica giapponese anni 50, "Narayama bushi-ko" di Keisuke Kinoshita é un'opera umanista che rappresenta senza mezzi termini la crudeltà di certe abitudini come quella di accompagnare sul monte Nara le persone anziane che avessero superato i 70 anni, in attesa di trovare la morte perché ormai inutili per l'economia…
leggi tuttoEccoci di ritorno con una nuova (non sollecitata) classifica che reale classifica non è. I film non sono ordinati in nessun particolar ordine, ma pressapoco come mi sono soggiunti alla memoria…
leggi tuttoE' giunta per l'anziana Orin, ormai alla soglia dei settanta anni, l'ora di congedarsi dalla numerosa famiglia ed intraprendere il cammino che la porterà, sulle spalle dell'amato figlio Tatsuhei, a finire i suoi giorni sulla cima del monte Narayama. Mentre l'egoista nipote Kesakichi preme perchè la vecchia abbandoni al più presto la casa per far posto alla fidanzata incinta…
leggi tuttoFrançois Truffaut e la sua ben nota ed edita produzione critica si stagliano erculei su un'accolita di voci portate da venti d'ogni dove. Il grande franco ci allieta con opere di connazionali ripescate dalle…
leggi tuttoSuggestiva e riuscita commistione di tre diverse forme d'arte: la ballata popolare, il teatro kabuki, il cinema. "La leggenda di Narayama" non è teatro filmato, nè mera illustrazione di una storia cantata (splendido l'accompagnamento musicale con le tipiche dissonanze dello Shamisen), a differenza di quanto possa apparire di primo acchito. Non deve ingannare la bidimensionalità della…
leggi tuttoDopo essersi soffermato con due grandi film, The Garden of Women e soprattutto Ventiquattro occhi, sul viluppo di contradizioni dell'educazione scolastica giapponese (soprattuto in seguito alla diffusione su scala nazionale di idee comuniste dopo che il Partito, al termine della guerra, era uscito dalla clandesitinità e aveva ottenutto il d'esistenza legale), nel 1958 Kinoshita dirige quello…
leggi tuttoL'opinione dell'esperto: un tuffo nella cultura nipponica, intrisa di sapori e musicalità della tradizione. Una donna sembra marchiata nella carne della maledizione di avere 33 denti, come il demonio. Eppure la sua vita è stata spesa per fare del bene, la sua bellezza in gioventù non aveva pari e la sua bontà d'animo e carità è nota al di là dei confini del villaggio in cui abita. La…
leggi tuttoÈ volutamente in bianco nero l'immagine scelta per "iconizzare" questa taglist. Perché la montagna è insopprimibilmente antica e perché il cinema "di montagna" spesso ne mostra proprio questo lato, sia che si…
leggi tuttoNessuno parla tanto di soldi quanto i poveri. Così, gli affamati di questo film non fanno che parlare di cibo. In un'epoca (qualsiasi epoca) in cui da mangiare non c'era per tutti, nelle famiglie la cosa più pericolosa erano le bocche da sfamare. Specialmente se, poi, queste bocche appartenevano a persone non ancora o non più in grado di lavorare. E dunque l'anziana Orin ha già programmato,…
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Commenti (2) vedi tutti
un film che ha il sapore di crudelta',fotografato in modo ottimale e un sitar che ci insegue negli orecchi dall'inizio alla fine.Gemma.
commento di ezioDal romanzo di Fukazawa, Kinoshita adatta il suo capolavoro cinematografico in un'opera che contrassegna il punto di arrivo del suo sperimentalismo formale, innestando l'impianto del teatro kabuki all'interno di un apparentemente codificato haha mono di caleidoscopiche suggestioni cromatiche.
leggi la recensione completa di maurizio73