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Vita di O-Haru, donna galante

Regia di Kenji Mizoguchi vedi scheda film

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La recensione su Vita di O-Haru, donna galante

di Antisistema
10 stelle

Tristissimo e senza alcuna speranza, La Vita di O-Haru Donna Galante di Kenji Mizoguchi (1952), si può annoverare nella ristretta cerchia dei capolavori assoluti della storia del cinema mondiale, per la grande capacità figurativa e l'intensità emotiva che riesce a regalare tramite il ritratto della protagonista Oharu (Kinuyu Tanaka), facendo uso di uno stile registico radicale, fatto di lunghi piani sequenza, adoperando per quasi la totalità delle inquadrature in campo totale, le quali non ci concedono quasi mai (se non ad inizio film), un primo piano sul viso della protagonista, a favore invece della rappresentazione di molteplici personaggi nel medesimo ambiente.

 

 

Nonostante l'anticonvenzionalita' della scelta, fonte di osticita' per lo spettatore occidentale abituato a ben altro stile (non per forza meno riuscito), la scommessa di Mizoguchi risulta vinta alla distanza, poiché nel corso delle due ore e venti, la dilatazione delle inquadrature, finisce con il decomprimere gli intervalli di tempo e dare così la sensazione del tempo che passa, anche se il tempo del racconto in cui assistiamo a numerosi eventi che si affastellano nel corso della sfortunata vita di Oharu, supera di non molto le due ore.

Il film è narrato con un lunghissimo flashback da parte della protagonista, che ad inizio film si rifugia in un tempio e guardando le statue del Budda, si focalizza su una di esse, facendo sovrapporre nella sua immaginazione il volto del servo Katsunosuke (Toshiro Mifune), unico uomo da lei totalmente amato, lasciandosi così andare ad un breve sorriso di felicità in mezzo ad un'esistenza totalmente amara e disastrata.

 

 

Quello che emerge nel corso delle peripezie della protagonista; dalla Corte imperiale al ruolo di donna che deve mettere al mondo il figlio del potente Signore feudale Matsudara, sino alla rovinosa caduta prima come concubina e poi come prostituta, è il ritratto di un Giappone barbaro e maschilista, dove la donna è solo e soltanto oggetto di un'organizzazione sociale dedito allo sfruttamento fino all'osso della sua figura, per poi gettarla via quando non serve più. Potere e denaro, relegano la donna in fondo ai gradini della scala sociale, condannandola ad un destino di sofferenza eterna.

Mizoguchi nella sua estrema eleganza formale e compositiva delle immagini, ritrae i riti e le movenze dei suoi personaggi come se fossero dei soggetti di un quadro, per mettere in primo piano l'organizzazione sociale, al solo scopo di farla brutalmente a pezzi dall'interno, avvalendosi anche delle melodie dello shamisen, come perfetto contrappunto alle immagini. Grande interpretazione da parte di Tanaka, capace di rappresentare la dignità della protagonista senza mai scadere nel vittimismo ricattatorio, ma cercando di mostrare sempre una compostezza derivante dalle nobili origini di Oharu, sino alla totale ma tacita delusione verso le avversità della vita a cui si soccombe con una tacita serenità.

Un capolavoro del cinema mondiale, che fece rivelare al mondo il talento di Kenji Mizoguchi, premiato con il Leone d'argento per la miglior regia.

 

locandina

Vita di O-Haru, donna galante (1952): locandina

 

Film aggiunto alla playlist dei capolavori :  //www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297

 

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