Regia di Lamberto Bava vedi scheda film
Pur riconoscendogli il merito cronologico di essere stato antesignano nel suo genere e realizzato per l’epoca con una certa maestria, ciò non toglie che faccia parte di quella scuola registica ed autoriale che io non apprezzo per niente (Dario Argento è stato il produttore ed il regista Lamberto Bava un suo seguace …), maschilista e strumentale, il cui scopo precipuo è suscitare paura nello spettatore a detrimento della credibilità, verosimiglianza, congruità, coerenza, sensatezza, ecc. della storia e della successione degli eventi descritti, i dialoghi ed i contenuti latitano, le donne sono stupide urlatrici prive di istinto di sopravvivenza, reattività vitale e minime capacità di ragionamento, solo l’uomo le può salvare anche a costo di doverle trascinare come un peso morto. Sarebbe ora di passare oltre questo approccio riduttivo e piuttosto privo di senso ed avanzare nell’evoluzione umana ed anche cinematografica puntando di più sui contenuti, le idee, la cultura che trapela dalle opere, la capacità di interpretare gli eventi da diversi punti di vista, ecc.. In questo come in tanti altri film di personaggi ritenuti maestri del genere non si riesce ad andare oltre all’attività ludica elementare, in cui a divertirsi sono solo loro (oltre a far quattrini), il pubblico a casa se non è neurodeficitario o semiaddormentato difficilmente può provare interesse per questo modo grezzo di proporre il genere horror.
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