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Halloween. La notte delle streghe

Regia di John Carpenter vedi scheda film

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La recensione su Halloween. La notte delle streghe

di vjarkiv
8 stelle

3° film di Carpenter. Considerato tra i migliori horror nella storia del cinema. Girato in pochi giorni e con bassissimo budget, ebbe un successo enorme di pubblico e decretò il successo del regista a livello mondiale. Carpenter compose anche le musiche!

Nel 1978 il trentenne Carpenter, regista con alle spalle due film che si erano fatti notare più dagli addetti ai lavori che dal grosso pubblico, e soprattutto dalle produzioni indipendenti per i bassissimi budget utilizzati, realizza il suo terzo lungometraggio Hallowenn, che lo consacrerà regista di culto per il genere thriller orrorifico, che fino ad allora era stato ad appannaggio dell’ irraggiungibile Hitchcock. E a quest’ultimo, il regista si ricollega, in particolare con Psyco, anche se è diversa la storia e il contesto ambientale, per la definizione della psicopatia del personaggio e la scelta della protagonista, una giovanissima Jamie Lee Curtis, figlia di Janet Leigh, la protagonista hitchcockiana Marion Crane che verrà massacrata nella famosissima scena della doccia. Altro riferimento al film è anche l’arma del delitto: un enorme coltelo da cucina che caratterizza lo “slasher” sottogenere horror dove si utilizzano lame affilate.

- La sceneggiatura del film venne scritta insieme a Debra Hill, che fra l’altro fu responsabile della scelta della misconosciuta Lee Curtis, convincendo Carpenter per la curiosità che il pubblico avrebbe avuto nel vedere recitare la figlia di Leigh. Ebbe un ruolo importante inoltre per la definizione dei personaggi femminili, co-protagoniste della Curtis, nell’uso del linguaggio e atteggiamenti post-adolescenziali che caratterizzavano gli anni ’70 in cui la storia si svolge.

- Interessante fu anche l’ utilizzo da parte del regista di una innovativa mdp mobile che anticipando l’invenzione della steadycam, utilizzata da li a poco da Kubrick per Shining, permise le numerose riprese in soggettiva, i piani sequenza e le carrellate.

- La colonna sonora basata sulla battuta 5/4, al solito composta dallo stesso regista, fu più che mai importante per il successo del film.

- Un’ ultima curiosità (anche se l’importanza del film, il cui soggetto venne replicato da altri registi numerose volte, meriterebbe ulteriori e più approfondite osservazioni) è l’ omaggio che il regista fa ad Howad Hawks con i piccoli protagonisti del suo film, nella scena in cui vedono alla tv The Thing del 1951. Fra l’altro il regista ne farà un remake nel 1982.

- All’uscita del film il successo che il pubblico gli conferì fu immediato ed esponenziale, al punto che a fronte, al solito, di un budget bassissimo di appena 300.000 dollari, gli incassi arrivarono a 45 milioni di dollari!

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