Regia di John Carpenter vedi scheda film
La purezza del cinema di Carpenter si riflette nella totale amoralità del protagonista, nel suo essere un ombra pronta ad uccidere, perchè non riesce a distinguere il bene dal male, Nietsche direbbe che è regredito nell'anti superuomo. La volontà del regista è quella di evitare ogni discorso psicologico o che giustifichi la violenza pura di Michael Myers. Violenza che è urbana, quando mai prima un via americana piccolo borghese e alberata è stata così inquietante di giorno?
La ripresa in soggettiva con la steadycam, i piani sequenza uniti all'uso della musica creano una tensione che non cala mai, nonostante non si veda molto sangue e alcune violenze non vengono nemmeno mostrate. La violenza è semmai sociologica ( anche se il regista non accetta tali letture) nel senso che colpisce le baby-sitter che invece di fare il proprio lavoro si divertono con i ragazzi nella notte delle streghe. Da allora centinaia di baby-sitter sono state uccise, tranne Sara Loomis, l'unica peraltro nel film a non cercare distrazioni sul lavoro.
Il fatto di avere influenzato molto cinema degli ultimi anni, ne ha in parte sminuito la portata, nel senso che anche io che non sono un esperto di horror americani qualche scena sono riuscito a prevederla, ma questo è il destino di tutti i film che entrano pesantemente nell'immaginario collettivo come esempi perfetti.
Inquietante
" ...per Carpenter, come mai prima di lui nella storia del cinema, esite solo il cinema. nè è talmente certo che può permettersi di giocare con l'orrore e di controllarlo fino in fondo."(Enrico Ghezzi, Paura e Desiderio:pag.104)
ottimo esordio
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