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Nanuk l'esquimese

Regia di Robert Flaherty vedi scheda film

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La recensione su Nanuk l'esquimese

di tobanis
7 stelle

Interessante questo celebre film, peccato che sia molto falso.

Questo è il terzo film che mi guardo, per il 1922. Un documentario su uno scorcio di vita di Nanuk, temibile ed esperto cacciatore, e sull'Esquimia, se vogliamo (la baia di Hudson, in Canada). O meglio, una frode, un falso. O ancora meglio, il potere di manipolare sensazioni e informazioni, tramite le immagini filmate, un secolo prima dei capolavori fatti via AI.

Da dove partire. Il regista segue la vita di Nanuk, un esquimese, e della sua famiglia. La loro vita, diciamolo, è una vitaccia schifosa (ma de gustibus). Non bastasse un freddo insopportabile, vivono sperando di riuscire a mangiare, se no, ciao a tutti e buona notte ai suonatori. Nelle distese gelate, zero agricoltura, chiaro, zero raccolta dei prodotti selvatici, chiaro, rimane solo la caccia, per sopravvivere, e mangiare il cacciato così com'è, crudo, che pure accendere un fuoco non è cosa. Seguiamo dunque il nostro eroe che caccia con estrema abilità dei gran pescioni, un tricheco, una foca (pure una volpe bianca). Di tutte queste bestie, nulla si butta via, tutto serve, per fare i vestiti, gli utensili, le slitte, tutto insomma, pure il kayak o altre imbarcazioni. L'unico contatto con la realtà esterna è un emporio, dove scambiare il cacciato per qualche cosa.

Intendiamoci, il documentario è molto interessante. Pure la costruzione dell'igloo, fatto da zero a 100 in un'ora (dicono), ha il suo perchè. Insomma, prende.

Peccato che molto di tutto ciò sia falso, completamente; e il resto...sai tu? A questo punto, si mette tutto in discussione. C'è qualcosa di vero in quanto si è visto?

Partiamo dal falso. Nanuk va in giro con la famiglia, e si portano dietro tutti i loro pochi averi, sia che girino in barca che in slitta. Dati i tempi, viene detto che Nanuk ha UNA moglie...e allora, chi è l'altra donna che vediamo, pure con un bambino? E' probabile che Nanuk sia bigamo, in realtà, ma questo avrebbe causato imbarazzi, forse, nel mondo occidentale. Figurarsi poi l'abitudinie della zona di dare la moglie all'ospite, di notte...un'ospitalità eccessiva, diremmo, ma nel film di questo non si parla proprio. Nanuk dunque è con la famiglia...falso. Non è quella la sua famiglia, le due donne non sono le sue mogli, anzi, pare fossero pure compagne del regista che si dice, ne mise incinta una, salvo poi abbandonarla a fine riprese.

Quanto girato dentro l'igloo...falso. Malgrado la ricostruzione, nell'igloo la luce non sarebbe bastata. Venne dunque costruito un grande MEZZO igloo, e le riprese furono tali da permettere di avere sufficiente luce e di non inquadrare l'esterno, stando attenti.

Nanuk viene dato per morto solo due anni dopo le riprese, quando, andando a cacciare dei cervi, non trovò nulla e pertanto morì di fame. Anche questa affermazione del film pare falsa, creata per impietosire e suscitare empatia, posso supporre. Nanuk pare sia poi morto banalmente di malattia, molto tempo dopo. Lo stesso Nanuk non si chiamava così, aveva un nome impronunciabile, un incubo per qualunque marketing, ovvero Allakariallak...ma vuoi mettere Nanuk? Quello te lo ricordi, l'altro, auguri. Nanuk in verità cacciava con armi da sparo, qua invece viene fatto vedere con un arpione infallibile, o con altri strumenti rudimentali ma efficaci.

E il resto? A sto punto, chi lo sa? Veramente l'igllo ha una temperatura interna sotto lo zero? Veramente gli esquimesi dormono nudi tra le pelli di foca e altro? Boh? E mangiavano solo carne e grasso crudi? Sia come sia, il film fu osannato dalla critica ed ebbe un grande successo, oltre a creare una sorta di genere basato sui popoli primitivi, e oltre ad informare, ma soprattutto fare vedere cose che gli occidentali non conoscevano o non avevano mai visto (la televisione, poi, ancora non esisteva).

 

Alla fine io un 7 lo darei, perchè rimane comunque un film importante e affascinante. Però peccato tutti qesti inganni, ma pure L'uscita dalla fabbrica Lumiere, decenni prima, era stato un falso documento, e sempre là siamo, insomma.

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