Un anno nella vita di Nanuk e della sua famiglia, membri della comunità Inuit il popolo autoctono delle fredde terre d'Alaska. La caccia, la pesca, la vita domestica, l'educazione dei figli di chi vive la propria vita in simbiosi con una natura inospitale.
Note
Robert J. Flaherty ebbe l'intuizione di utilizzare una macchina da presa durante le sue spedizioni da esploratore. Non sapeva che avrebbe così raggiunto la fama come primo documentarista accreditato della storia. _Nanuk_ gli fu commissionato da un'azienda di pellicce francese e, da spaccato antropologico, divenne un grande e duraturo successo di pubblico, colpito dal fascino di una cultura lontana e dalla poesia di una natura incontaminata.
Una palla come poche altre. Un'ora e 17 minuti che sembrano eterni, tra rincorse sulla neve, foche da cacciare, trichechi e costruzioni di igloo. Avrà la sua importanza storica, nessuno lo mette in dubbio, ma per carità, la noia fatta film. Guardatevi un documentario sugli eschimesi di Piero Angela, ma lasciate perdere sto mattone triassico.
"Nanook of the north" di Robert J. Flaherty è un film di importanza storica ed estetica enorme, poiché si ritiene che sia il primo documentario lungometraggio della Storia del cinema nel senso corrente del termine, ma purtroppo la fortuna critica del film e dell'opera di Flaherty in generale ha risentito di alcuni suoi metodi di lavoro non proprio ortodossi che lo portavano a… leggi tutto
Questo è il terzo film che mi guardo, per il 1922. Un documentario su uno scorcio di vita di Nanuk, temibile ed esperto cacciatore, e sull'Esquimia, se vogliamo (la baia di Hudson, in Canada). O meglio, una frode, un falso. O ancora meglio, il potere di manipolare sensazioni e informazioni, tramite le immagini filmate, un secolo prima dei capolavori fatti via AI.
Da dove partire. Il…
"Nanook of the north" di Robert J. Flaherty è un film di importanza storica ed estetica enorme, poiché si ritiene che sia il primo documentario lungometraggio della Storia del cinema nel senso corrente del termine, ma purtroppo la fortuna critica del film e dell'opera di Flaherty in generale ha risentito di alcuni suoi metodi di lavoro non proprio ortodossi che lo portavano a…
Frutto del caso la visione di Nanuk l'Esquimese, visto che volevo visionare Freud e le Passioni Segrete di John Huston (1962), ma siccome la copia era di qualità video scadente prossima a quella di un porno di quarta categoria, ho deciso di vedere un altro film presente sul CD datami in prestito e visto che di Robert J. Flaherty avevo visionato il capolavorico L'Uomo di Aran (1934),…
Non finirà. La sofferenza non finirà. La nausea non finirà. I brividi non finiranno. Il terrore non finirà. Crozier si contorce fra le coperte ghiacciate della cuccetta e vuole morire. …
Saranno 10 playlist composte da 10 film per un totale di 100 film. 100 pellicole che sono riuscite ad rendere più sottile quella linea di separazione che è stata imposta tra Dio e l'uomo. Una serie di…
Un piccolo ripasso di alcune pellicole da "primato". Alcune valgono la visione in sé, altre servono solo per fare bella figura con gli amici. Se avete da segnalare altri film, fatelo pure aggiungendoli: l'unica…
Nel documentario si annulla il filtro cinematografico, non si vuole più illudere, o, meglio, l'illusione diventa sbagliata, ingiustificata, non corretta, nei confronti di una realtà (o di una interpretazione di essa)…
Nanuk è un documentario che conserva la freschezza dell'opera germinativa. Sono tempi in cui il sonoro è ancora da venire eppure qui non se ne sente il bisogno, il candore dei paesaggi e l'essenzialità delle immagini sono sufficienti a rendere l'idea dei suoni della natura. Il vento, lo scalpiccìo dei passi, il ringhio dei "lupi". Con pochi mezzi, tanta buona volontà ed una tecnica comunque…
* * * * ½ Premessa : ero e sono indeciso se caricare questo pezzo come opinione, playlist o post. Come opinione potrebbe sparire in 15ma pagina dopo 3 giorni ( a prescindere dal suo 'valore', mi…
Di gran lunga inferiore al capolavoro assoluto "L'Uomo Di Aran", questo film fece comunque la storia del cinema documentaristico, svincolandolo da mere esigenze informative e facendone territorio di creazione poetica. Manca tutta la componente sperimentale, apertamente avanguardistica che aveva fatto di "L'Uomo Di Aran" una sublime sintesi di formalismo sovietico e naturalismo scandinavo, con…
FILM BIANCO
Uomini e cani affilati come bisturi, fare uno sbaglio al lavoro equivale a morire. Da mostrare a tutti i fanatici degli sport estremi o al falegname che nel progettare le vostre finestre ha sbagliato tutte le misure. E poi ciascuno davanti allo specchio potrà chiedersi, se ne ha il tempo, chi siamo, cosa eravamo, cosa stiamo diventando. Davvero non è poco.
Straordinario cine-documentario che ci mostra la vita del buon eschimese Nanuk, e della sua famiglia. La lotta per la sopravvivenza, la caccia ai trichechi, la costruzione dell'igloo.
Uno dei film che è meglio riuscito a rappresentare il confronto uomo/natura, e che ha fatto entrare nell'immaginario collettivo sequenze come quella della coatruzione dell'igloo o della pesca sul ghiaccio.
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Commenti (2) vedi tutti
Interessante questo celebre film, peccato che sia molto falso.
leggi la recensione completa di tobanisUna palla come poche altre. Un'ora e 17 minuti che sembrano eterni, tra rincorse sulla neve, foche da cacciare, trichechi e costruzioni di igloo. Avrà la sua importanza storica, nessuno lo mette in dubbio, ma per carità, la noia fatta film. Guardatevi un documentario sugli eschimesi di Piero Angela, ma lasciate perdere sto mattone triassico.
commento di wundt