Regia di Stelvio Massi vedi scheda film
Specialista nel poliziesco all’italiana, Massi si cimenta occasionalmente con un giallo che inizia come un melodramma ma poi diventa abbastanza crudo. Che non sia questo il suo genere lo dimostra chiaramente nelle sequenze degli omicidi, ripettitive e prive di fantasia. Se la tensione latita, in compenso la sceneggiatura (di Roberto Gianviti, Gianfranco Clerici, Vincenzo Mannino e Jacques Barclay) è costruita discretamente e culmina in un finale degno di nota con tanto di doppio colpevole. Discreta prova del cast in cui spicca, e non potrebbe essere altrimenti, un istrionico Giorgio Albertazzi. Non mancano i soliti nudi femminili anche integrali.
Tornato a Pavia dopo un viaggio di lavoro, lo scrittore Giorgio Pisani (Matthews) riceve un colpo durissimo: sua moglie muore nel dare alla luce un bambino, e lui apprende dalla dottoressa Franzi (Rivault), che è anche sua cognata, di essere sterile. Intanto qualcuno inizia ad uccidere donne incinte...
Normale.
Renderei le sequenze degli omicidi più originali e vibranti.
Discreto nei panni di un intelligente commissario.
Gigioneggia un pochino troppo ma la classe non si discute.
Senza infamia e senza lode.
Un protagonista dignitoso ma meno presente sulla pellicola di quanto ci si potrebbe attendere.
Decisamente meglio nei polizieschi.
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