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Elektra

Regia di Rob Bowman vedi scheda film

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La recensione su Elektra

di scandoniano
5 stelle

Completino fetish rosso, tacchi alti e pugnali letali, ma anche labbra carnose ed un fisico mozzafiato: è così che Rob Bowman vede “Elektra”, la supereroina nata dal fumetto “Daredevil” di Frank Miller e creatasi una sua aurea mistica sul fatto di essere l’ago della bilancia tra il bene e il male. Per il ruolo viene scelta Jennifer Garner, già vista nel film interpretato dal marito Ben Affleck “Daredevil” e che qui diventa protagonista. Il film denota un forte il legame con quest'ultima pellicola, al punto da riprenderne integralmente alcune sequenze; tuttavia, essendo morta per mano di Bullseye nel film diretto da Mark Steven Johnson, la sceneggiatura affida al personaggio di Stick (interpretato da Terrence Stamp) il potere di resuscitare i morti. Credibile nel suo doppio ruolo di sicario infallibile e donna fragile, la Garner, oltre al fatto di essere temeraria al punto da lasciare pochissime scene alla controfigura, tradisce il suo passato da danzatrice classica, e nei numerosi ralenti di scene d'azione si nota come si muova quasi librandosi sulle punte.

Complessivamente, sarà il retaggio da serie TV delle protagonista, oppure la fotografia piatta, quasi retrò, fatto sta che la confezione dell’operazione somiglia più ad un episodio del serial televisivo “Streghe” che ad un film vero e proprio (interessante invece che alcune penombre siano fedeli all’archetipo fumettistico di Frank Miller – molto più evidenti, per essere chiari, in “Sin city”. Per di più il gruppo un tantino anarchico di antieroi, poco temibili nel complesso, non aiuta ad appassionarsi.

Col senno di poi, Elektra assomiglia più ad un eroe DC Comics che ad uno Marvel: sofferente, legata al passato con annessi incubi e paturnie, fragile, tormentata, l’eroina affidata alla signora Affleck sa tanto (ma in questo ne è precursore) del coevo “Batman begins” , anche per via dei molti i punti in comune con il personaggio interpretato da Christian Bale (addestramento in terra asiatica, infanzia tormentata, filosofia di vita solitaria).

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