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The Day After

Regia di Nicholas Meyer vedi scheda film

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La recensione su The Day After

di supadany
8 stelle

The day after, ma anche the day before. Infatti questa pellicola, ammonitrice di quanto avrebbe comportato una guerra nucleare in un periodo dove questo pericolo era assai sentito, spesso latente e a un passo dall’essere una realtà senza possibilità di ritorno, si snoda in perfetto equilibrio tra il prima ed il dopo, con una linea di demarcazione netta e precisa.

C’è forte tensione tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, entrambe pronte a sferrare un attacco atomico.

Nel frattempo, la gente fatica a vivere normalmente la propria quotidianità: c’è chi sta per sposarsi e non rinuncia a sognare, chi si gode con i propri cari gli ultimi scampoli di pace che gli rimangono, come il Dottor Russell (Jason Robards), chi invece è in prima linea, ma non può dimenticarsi dei propri affetti.

Poi esplodono le bombe atomiche, il passo senza ritorno è compiuto e niente può tornare ad essere come prima.

 

locandina

The Day After (1983): locandina

 

Film costruito in maniera pragmatica che, senza tanti svolazzi e nemmeno svarioni clamorosi, insegue le diverse connotazioni che lo storytelling intende proporre.

Così, a una prima parte che fa percepire e assaporare un gruppo eterogeneo di personaggi, tutti umani e legati a quanto hanno intorno, si abbina perfettamente un secondo atto nel quale morte e desolazione diventano imperanti, con l’uomo non più in grado di trovare riparo o conforto, destinato a vagare solitario con le radiazioni tossiche che lo consumano lentamente.

In mezzo, a fare da spartiacque, vediamo i missili volare nel cielo e i tanto temuti funghi atomici ergersi dal suolo, con effetti speciali non proprio consoni al miglior cinema catastrofico, ma poco importa, visto che l’intermezzo dura poco e tutto quanto vi è attorno è pensato - come ricordano i titoli finali - senza nemmeno calcare esageratamente la mano, per non farci dimenticare cosa voleva dire ieri, ma anche oggi - seppur con nemici diversi - una Terza Guerra Mondiale e una citazione presente nel film pronunciata da Albert Einstein «non so con quali armi verrà combattuta la terza guerra mondiale, ma la quarta sarà contraddistinta da clave e bastoni» sottolinea efficacemente il dato di fatto.

Grazie a un'esposizione estremamente diretta, The day after è consapevole di quali tasti pigiare per non passare inosservato e direi che il suo sostanziale obiettivo è decisamente conseguito, soprattutto grazie a una seconda parte straziante, un sincero manifesto per non dimenticare dove può condurre l'imperitura stupidità umana.

Duro, forse scontato e non privo di retorica, ma non per questo meno efficace, anzi.

Devastante.

 

 

Nicholas Meyer

Direi che consegue il suo obiettivo, anche grazie ad una narrazione che procede con continui, e calcolati, sussurri.

Jason Robards

Protagonista molto efficace per presenza e capacità di comunicazione.

Bravo.

JoBeth Williams

Più che sufficiente.

John Cullum

Nei panni di un padre di famiglia.

Abbastanza convincente.

Steve Guttenberg

Sta nel gruppo dei tanti personaggi che fanno capolino di tanto in tanto.

Volonteroso, ma non determinante.

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