Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
Terzo e ultimo capitolo della cosiddetta trilogia della vita.Dei tre film è forse anche il più giocoso e forse meno suscettibile degli altri di letture alternative.Però contine sempre notazioni del rapporto tra uomo e Potere che lo sovrasta.Vengono scelte circa una decina di storie a partire dall'opera letteraria,appositamente quelle meno note,che vengono intrecciate e concatenate tra loro.Tutte le storie che rispettano le linee guida della citazione "la verità non sta in un solo sogno,ma in molti sogni".Il mondo arabo descritto da Pasolini perde quasi ogni connotazione favolistica(che veniva accentuata nei racconti delle mille e una notte) andando a cercare la poesia nella quotidianità.Il tono è come di consueto popolare,così come sono direttamente scelti dal quotidiano parecchi attori che fanno parte di questo film,attori rigorosamente non professionisti.E così appaiono come figli diretti della realtà anche quegli artifici fiabeschi che rendevano più accattivante l'opera letteraria.Pur se creature magiche,mitiche hanno sempre un contatto solido con la realtà tangibile.E'un film che richiede un surplus di attenzione per non perdersi nei vari intrecci delle diverse storie,si avvale di un ottima ambientazione(ricostruita dal vero in Africa,Yemen,Iran ed addirittura Nepal).Naturalmente nella coerenza di un approccio realista e popolare anche la sessualità è vista in maniera molto libera pur se lo sguardo della cinepresa non ha nulla di morboso.Sembra tutto molto naturale,chi vi ha visto oscenità(e il film si beccò la classica puntuale denuncia per oscenità da parte di qualche bigotto benpensante) probabilmente non conosce il limite tra arte e oscenità.E'solo vittima di inutili pregiudizi.Quelli che Pasolini voleva bypassare inneggiando alla libertà sessuale.Evitando ancora una volta di entrare nell'agone del discorso e della metafora di sapore politico....
regia improntatas empre al realismo
sempre simpatico
piccola parte
ok
ok
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