Regia di Walerian Borowczyk vedi scheda film
Quando Bunuel incontra (no, meglio: si scontra con) Joe D'Amato, non si può prevedere come andrà a finire; ecco come un pungente apologo critico ferocemente anticlericale e sottilmente antiborghese - la prima parte del film - deraglia improvvisamente in un quadretto onirico-zoopornografico nel quale le metafore vengono abolite e il loro posto è preso dalle più morbose illustrazioni didascaliche. La strabica impostazione narrativa, a livello di contenuti e di forma, è ciò che maggiormente sorprende di questo lavoro scritto e diretto da Borowczyk, autore polacco vissuto in Francia e giunto alla fama solamente l'anno precedente, ormai cinquantenne, con i Racconti immorali di cui doveva inizialmente far parte anche questo La bestia. Quanto è godibilmente sarcastica la prima metà della pellicola, tanto è sorprendentemente, sanguignamente passionale la seconda, con un finale che inaspettato va a chiudere il cerchio indicando nella prospettiva del sogno - e quindi del più totale lasciarsi andare - la risoluzione di ogni ipocrisia, tabù e conflitto della vita reale. Ma davvero c'era bisogno di mostrare un ratto-cinghiale gigante e superdotato che eiacula di continuo per svariati minuti addosso a ogni lembo di pelle di una bella ragazza, per capire ciò? La finezza intellettuale della prima sezione del film lascia intendere che Borowczyk con tanta rudezza - in apparenza fine a sè stessa - intendesse soltanto avvertire lo spettatore nella maniera più drastica sull'importanza della ribellione ai propri limiti e preconcetti, espressa mirabilmente dall'uccisione della bestia a suon di eiaculazioni indotte dalla sua 'vittima'. Che tutto ciò sia parte del discorso sotteso dal regista o meno, di certo i limiti e i preconcetti della censura italiana furono fin troppo reattivi e maldisposti a collaborare con l'opera, palesemente troppo libertina; in Italia La bestia arrivò notevolmente accorciato e riuscì comunque a creare anche un piccolo sottogenere nostrano, con titoli come La bestia in calore o La bestia nello spazio. 6/10.
Un matrimonio di convenienza sta per essere celebrato, con mille difficoltà, fra un non più giovane nobile decaduto e una bella e ricca ragazza. La quale però, giunta nella villa del futuro sposo, comincia a fare bizzarri sogni erotici con protagonisti un'antenata del futuro marito e un ratto-cinghiale gigante superdotato.
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