Regia di George A. Romero vedi scheda film
Dopo Night of the living dead e Dawn of the dead (Zombi per il mercato europeo), ecco Day of the dead. Dopo la notte e l'alba, il giorno. Gli zombi non emergono più dalla penombra per assalire gli umani. Nel terzo capitolo di George A. Romero, gli zombi sono praticamente i padroni del mondo alla luce del sole, mentre un pugno di militari e scienziati riesce a stento a rifugiarsi all'interno di una base sotterranea.
Tuttavia, nessuno è al sicuro: la giovane ed energica Sarah è l'unica a mantenere un certo raziocinio ed è impegnata a calmare le acque fra gli arroganti militari e il dottor Logan, il quale, studiando gli zombi, è convinto che l'unica via d'uscita sia educare i morti viventi come dei bambini per far perdere loro l'istinto di aggredire gli uomini.
Nella trilogia dei morti viventi di Romero ("riaperta" nel 2005, cioè vent'anni dopo, con un nuovo capitolo), Il giorno degli zombi riesce ad essere contemporaneamente il film più splatter, per onor di cronaca quasi tutto concentrato nei venti minuti finali e messo in scena in maniera estremamente truculenta e veriteria grazie all'evoluto make-up del solito Tom Savini, e il meno horror per quanto riguarda la trama; la guerra non è fra uomini e zombi, ma tutta fra uomini: Romero si scaglia fin troppo apertamente contro i militari, caratterizzati in modo folle ed eccessivo, e "lascia" che a rivestire il ruolo dei buoni di turno siano un uomo di colore, una donna e un alcolizzato, vale a dire tre rappresentanti di categorie ai margini della società odierna.
Pur essendo un bel gradino sotto i due precedenti lavori sui morti che si risvegliano di Romero, a causa soprattutto di un ritmo non eccelso, di una colonna sonora anonima e della recitazione insufficiente da parte di alcuni attori (abbastanza trash le scene in cui qualcuno continua a urlare e fare smorfie nonostante sia già orrendamente smembrato), Il giorno degli zombi è comunque un horror di denuncia sociale dignitoso e meritevole di una visione per gli appassionati del genere e del regista di origini cubane.
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