Regia di George A. Romero vedi scheda film
Su tutti "Day of the Dead" è il capolavoro. L'azione non manca, ma non è nemmeno messa li a tappare buchi. E' funzionale alla storia, e la cosa migliore è che è orchestrata bene, ben diretta e coreografata con perizia. Le sequenze nella caverna sono straordinarie; di un bellissimo impatto visivo. Ma anche i rapporti tra i personaggi sono importanti, se non addirittura la cifra maggiore di tutto il film. Sono i loro caratteri infatti che animano tutta la pellicola, compresi gli spazi in cui "non accade niente", perchè in realtà qualcosa accade: il teatro della vita. Militari stupidi e fascisti, come è giusto che sia, perchè così è, che si oppongono a medici troppo idealisti per capire la praticità che serve al momento. Ognuno sfodera una personalità centrifuga che sfasa il gruppo. E se i militari sono solo "cattivi", gli altri personaggi hanno sfumature più profonde, come il messicano Miguel, o l'uomo di colore. Riuscitissimo il ruolo del dottore emulo di Frankenstein che sottolinea come anche chi sta dall'altra parte della barricada possa sbagliare, compiendo il grave errore/orrore di sostituirsi a Dio, come fa a sua a volta il Capo Militare impartendo ordini totalitaristicamente.
In questo capitolo la ferocia del regista si abbatte sui corpi militari, e soprattutto quelli paramiiltari che vanno tanto di moda in America. Uomini che si sentono depositari di tutte le verità del mondo, e che credono che chiunque sia diveso da loro non abbia il diritto di esistere. Consapevoli della loro inutilità e del loro sbaglio, si rifugiano dietro la forza, dietro le armi, l'ordine, le regole, le gerarchie. Ma non risolvono nulla, rimangangono impiccati nella loro ignoranza, nella loro miseria di provincia.
E' comunque il capitolo più cruento, con gli zombi più belli e più voraci. Il registro teso ed efficace, che ha adottato Romero, fa di "Day of the Dead" il miglior film di Zombi della storia del Cinema. Insieme al prototipo originale del '68 e al capolavoro di Fulci "Zombi 2", che in realtà doveva chiamarsi "Isle of the Dead"... a sottolineare che non aveva nulla che fare con la serie romeriana.
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