Regia di Kim Ki-duk vedi scheda film
sembra sempre di avventurarsi in territori già conosciuti, quando i vede un film di kim ki duk. poi però ciò che conosciamo viene sviato verso qualcosa di altro. non di sconosciuto, ma di altro. incontriamo questa giovane ragazza con questo viso da bambola che è l'aspetto dell'innocenza. va a rintanarsi in un buco in riva ad un pezzo di mare lercio e perennemente sotto una coltre di grigiore... panorama?... tubi di acciaio di una fabbrica o raffineria o chissà che altro. a fare che? a fare la puttana! non c'è nessuno che non approfitti della sua buona fede. la famiglia di 4 elementi la violenta, la vende, la maltratta e la sfrutta, senza ritegno, credendo di rifarsi forse su di una creatura indifesa. la giovane reagisce e a volte ripaga con la stesa moneta. anche nei film bisogna prendersi qualche rivincita, ma la vendetta migliore per lo spettatore sta nel vedere il rinsavimento dei 4 messi di fronte alle proprie meschinità dallo specchio che lei rappresenta. sono persone, umane, troppo umane. coi loro difetti e coi loro pregi, che a volte faticano a venir fuori. e allora che bella l'immagine finale delle due ragazze, ora amiche, che guardano il pescetto rosso gettato nel mare da una scaletta nel mezzo del mar
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