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Fino all'ultimo respiro

Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film

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La recensione su Fino all'ultimo respiro

di bradipo68
8 stelle

Come scrivere una manifesto della Novelle vague:la sinergia tra Truffaut in sede di sceneggiatura e Godard alla regia in questo caso ha dato un frutto apprezzabile anche se non lo ritengo un capolavoro imprescindibile e magari mi attirerò pure qualche critica.La verità è che io normalmente detesto Godard,non amo la sua idea di cinema,lo trovo un autore pretestuosamente elitario,un intellettuale a tutto tondo che per puro caso magari(non conosco la storia della sua vita ,la mia è solo un illazione)si è trovato a fare del cinema la sua missione.Qui invece il suo elitarismo non mi disturba più di tanto anzi apprezzo l'indubbia novità del linguaggio cinematografico.La macchina a spalla,il montaggio frammentario,le scene girate in mezzo a strade affollatissime che fanno da contrappunto alle scene in interni in cui si parla ,si parla,si parla ...Un film che dura solo 85 minuti che può essere visto come pietra di paragone per tanto cinema successivo.E ha il merito di aver creato un divo.Secondo me quello che traspare è l'amore per certo cinema americano che all'epoca per i suoi connotati stilistici poteva apparire quasi sacrilego in Europa,la figura di Belmondo è ricalcata sugli eroi negativi americani,un po'Bogart e un po'Lancaster,sempre con gli occhiali da sole alla moda,cappello e con la sigaretta a lato della bocca,un ladruncolo che l'ha combinataq grossa e che vive solo di espedienti.Anzi secondo me si cerca anche di superare quella figura dell'antieroe americano per dare luogo a qualcosa di nuovo.Dall'altra parte c'è la sceneggiatura di Truffaut già attirato dalla provvisorietà del sentimento d'amore,che è infarcita di molti dialoghi che al giorno d'oggi possono apparire anche datati risultando forse molto più scritta di quello che serviva a Godard,è evidente lo squilibrio tra le parti in cui si è dediti a disquisizioni molto articolate e le parti più spontanee.Qui quello che conta è soprattutto lo stile registico,assolutamente nuovo,si parla di Nouvelle Vague ma questo film di Godard è qualcosa di molto diverso rispetto alle regie di Truffaut o del primo Chabrol.Il personaggio di Belmondo più che ricordare i protagonisti delle pellicole di Truffaut è molto più vicino al protagonista di Asfalto che scotta di Sautet.Un predestinato alla rovina a cui si avvia consapevolmente.Non sarà stato neanche un caso la presenza in una piccola parte di Melville...

Su Van Doude

particina

Su Jean Seberg

l'americana,molto carina,in italiano doppiata malissimo

Su Jean-Paul Belmondo

il divo Belmondo è nato qui...

Su Henri Jacques Huet

non memorabile

Su Jean-Luc Godard

regi di stile nuovo,un film importante come punto di partenza per tanto cinema successivo

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