Regia di Dwight H. Little vedi scheda film
Pur iniziando veramente male, telefonicamente, e senza emozioni, il film si rivela poi un bel adventure-horror, esagerato sì, ma proprio per questo piacevole. In più, se il precedente "Anaconda" del '97 è da ricordare quasi esclusivamente per l'immenso Jon Voight, splendidamente perfido e sadico (e non per Jennifer Lopez come dicono molti), questo sequel di Little, va ricordato per l'eccellente villain interpretato da Matthew Marsden: un cattivo davvero delizioso, squisito, da mangiare a colazione!
I primi due incipit, quello che ci presenta la "minaccia" anaconda, e quello in cui ci viene spiegato il perchè della missione suicida in Borneo, sono letteralmente buttati lì senza perchè e percome, oltre che ad essere vuoti e per nulla incisivi. Poi però il film, nonostante la solita passerella di un gruppo veramente ben assortito di candidati all'obitorio, ha delle idee carine che tengono lo spettatore ben interessato allo sviluppo del film. Non tanto credo alla paura e all'emozione forte che questo tipo di film dovrebbero dare, quanto invece alle relazioni tra i personaggi, che sanno dare pepe ad una sceneggiatura comunque poco traballante, il cui punto di forza è il fondamentale body-count, qui per altro mica male.
Menzione speciale, come sopra, per Matthew Marsden che è la giustificata evoluzione di tanti mad-doctors di tanta letteratura e tanto cinema: se prima erano per lo più vecchi baroni della medicina che volevano eguagliarsi a Dio in un ultimo tentativo di onnipotenza, oggi sono giovani rampanti scienziati del businness, immorali e con un unico pallino: il soldo facile.
Un film migliore delle aspettative, e anche del primo episodio...Jon Voight a parte!
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