Regia di Massimo Dallamano vedi scheda film
Opera minore nella filmografia di Massimo Dallamano, suggerita dal successo de L'esorcista (William Friedkin, 1973), ma non priva di una suggestiva e poetica atmosfera, resa malinconica da una costante colonna sonora (opera del grande Stelvio Cipriani) e da una sottotrama realistica, basata sul complesso di Elettra.
Londra. Michael Williams (Richard Johnson) sta realizzando un documentario "sul diavolo" per la BBC. Venuto a conoscenza di un dipinto satanico d'autore ignoto ubicato a Spoleto, per raccogliere maggiori informazioni decide di recarsi sul posto per intervistare la contessa Cappelli (Lila Kedrova), una sensitiva con la quale è in contatto, nonché fonte dell'informazione. Vedovo, Michael parte assieme alla piccola figlia Emily (Nicoletta Elmi) e alla governante Jill (Evelyn Stewart), per incontrarsi a destinazione con il suo agente Joanna (Joanna Cassidy). "Questo quadro è maledetto e lei ne subisce il fascino. Lo dimentichi le può portare solo disgrazia...": sono i consigli che Michael riceve dalla contessa, in merito alla pittura che rappresenta un demone, una bambina e una donna che precipita nel vuoto dall'alto di una rupe. Joanna individua l'ubicazione del dipinto, in una vecchia villa abbandonata e sotto tutela delle Belle Arti. "Sembra che il dipinto sia apparso una notte per opera di un santo o di un diavolo" duecento anni prima, in corrispondenza della scomparsa di una bambina di nome Emilia. Michael è scettico e, nonostante i continui avvertimenti della medium su una presunta maledizione, procede nell'indagine. Mentre vive una relazione intima con Joanna, Emily manifesta un comportamento sempre più allarmante che sembra essere causato da un medaglione regalatole dal padre e del quale identica copia viene rinvenuta all'interno della villa, accanto al quadro.
"Solo così papà, noi potremmo stare sempre insieme. Ho lottato disperatamente contro il maligno, con la stessa iniquità. Ma è stato invano. Mi chiedo perché continua a torturarmi. Perché l'amore che per altri è fonte di vita e felicità, a me deve portare solo morte? Perché il destino si è accanito così? Perché il maligno deve trionfare sempre? Perché? Perché? Perché?"
(Emily)
Produzione tra Italia e Gran Bretagna - con sceneggiatura scritta da Massimo Dallamano (1917 - 1976), Franco Marotta e Laura Toscano - che sembra subire l'influenza del tema sulla possessione demoniaca, allora (1975) in voga grazie al successo de L'esorcista. Privo degli effetti speciali retorici e irrealistici presenti nel modello ispiratore e condotto con grande sensibilità dal regista, Il medaglione insanguinato è un horror d'atmosfera raffinato ed elegante. Girato principalmente a Spoleto (località già visitata da Armando Crispino per altre ragioni), con interni a Roma e brevi riprese a Londra, può contare su un cast di punta che contempla la sempre affascinante Ida Galli, Richard Johnson (nome che resterà legato al genere horror, essendo già apparso l'anno precedente in Chi sei? e successivamente ospite nello Zombi 2 di Fulci), la bambina inquietante Nicoletta Elmi (già intravista in qualche pellicola di Mario Bava, quell'anno presente anche in Profondo rosso, mentre da grande la rivedremo in Dèmoni) e la prolifica Joanna Cassidy (classe 1945, tuttora sulla scena con oltre 170 tra film e serie tv in curriculum). Massimo Dallamano ha girato pochi film, spesso di genere molto diverso, ma tutti attraversati da un fondo di malinconia e di fatalità avversa che lega tra loro i tristi destini dei suoi protagonisti, tra i quali ovviamente anche quelli de Il medaglione insanguinato, un film che sembra celare dietro l'apparenza di horror, il dramma di un amore impossibile. Dallamano ci propone, mascherato da tratti demoniaci, un esempio del complesso di Elettra che, guarda caso, ancora una volta vede protagonista una ragazzina (quello dell'adolescenza e della vulnerabilità femminile in tenera età è un tema caro all'autore che ritorna, in tutt'altro contesto, ad esempio anche in Innocenza e turbamento, Cosa avete fatto a Solange?, La polizia chiede aiuto e La fine dell'innocenza). La bella colonna sonora di Stelvio Cipriani, riproposta con continuità e in diverse varianti, accompagna lo spettatore in un viaggio malinconico - tra vie e strade quasi deserte, in mezzo a una natura spenta (ottimamente fotografata da Franco Delli Colli) - e senza via di scampo, che si chiude "profeticamente" con una ferma dichiarazione del Pontefice Paolo VI. Il Medaglione insanguinato è stato restaurato in occasione del passaggio alla 62a mostra del cinema di Venezia (2005).
Didascalia finale, con frase attribuita al Pontefice Paolo VI
Citazione
"Mio adorato, c'è una maledizione in questo mio amore. Ora lo so: un maleficio che oppone tutta la sua diabolica forza al compiersi della mia felicità. Perché il più dolce dei sentimenti deve causare la più fiera delle angosce? Perché? Perché? Ebbene, io sono capace di opporre forze maligne a quelle del maligno medesimo. Ho deciso: questa notte, tutto ciò che ancora cerca di soffocare le fiamme della mia passione, verrà soffocato con le fiamme della mia collera."
(Emily)
100 pallottole d'Argento [1]
Dario Argento presenta: Il medaglione insanguinato
"Il medaglione insanguinato è un film del 1975, diretto da una persona molto interessante, Massimo Dallamano. È milanese e, a Milano, è stato l'unico che ha filmato - sono gli unici documenti che abbiamo - Piazza Loreto, con Mussolini, Claretta Petacci e gli altri gerarchi prima massacrati a calci, presi a sputi e appesi per i piedi. Da allora si trasferì a Roma dove realizzò molti documentari e diventò direttore della fotografia. Come direttore della fotografia fece due film molto importanti: Per un pugno di dollari e Per qualche dollaro in più di Sergio Leone. Quindi decise che la sua strada era quella di fare il regista. Realizzò dodici film, poi purtroppo morì prematuramente nel 1976."
(Dario Argento)
[1] Puntata del 29/03/2013, trasmessa su RAI Movie.
"Colui che crede che nel mondo i diavoli non vadano mai senza corna e i pazzi senza sonagli, sarà sempre loro preda o loro zimbello."
(Arthur Schopenhauer)
Il medaglione insanguinato (OST di Stelvio Cipriani)
Trailer
F.P. 12/12/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 87'40")
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