Regia di Giorgio Simonelli vedi scheda film
Metà del XVII secolo; la regina di Svezia è ospite in Italia, presso il duca di Cerio. L’aitante capitano delle guardie svedesi, su cui la regina ha già posato gli occhi, si innamora della duchessa; spunta l’ex amante del duca a complicare la situazione.
Cappa & spada innestato su una trama da melodramma fatto e finito (e non a caso tra i protagonisti c’è Amedeo Nazzari, sovrano incontrastato del genere), Amori e veleni è un film a dire il vero piuttosto anonimo, fra intrighi di palazzo e violente gelosie, che si appiglia a un fatto storico realmente accaduto – la venuta a Roma di Cristina, regina di Svezia, alla metà del XVII secolo – per romanzarvi abbondantemente attorno. “Libera versione storica”, avvertono i titoli di testa, a cura di Luigi Bonelli, Anton Giulio Majano e Giorgio Fattori; ancor più sorprendente è poi la lista dei nomi impiegati in sceneggiatura, fra i quali gli stessi Bonelli e Majano, più Paola Oietti, Siro Angeli, Giorgio Capitani e Alberto Pozzetti. In sostanza il classico esempio di miscellanea di contributi per ottenere un lavoro francamente modesto, sia negli argomenti (e passi) che nel ritmo, cosa che indubbiamente non fa il suo gioco; accanto a Nazzari compaiono sulla scena Lois Maxwell, Marisa Merlini, Alfredo Varelli, Olga Solbelli, Cesare Fantoni, Giulio Donnini e, in particine, Vittorio Sanipoli e Checco Durante. Cento minuti spensierati per un cinema ‘alimentare’ vecchio stile, oggi forse non più incisivo (anche a causa del differente utilizzo del prodotto cinematografico: in sala era tutt’altra cosa, e per forza) ma comunque evidente frutto di buon mestiere, dalla regia di Giorgio Simonelli alla fotografia di Mario Montuori, dal montaggio di Giuseppe Vari alle scenografie di Franco Fontana, con l’apporto naturalmente di un valido cast artistico. 3/10.
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