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Coccodrillo

Regia di Kim Ki-duk vedi scheda film

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La recensione su Coccodrillo

di alan smithee
8 stelle

Locandina originale

Coccodrillo (1996): Locandina originale

FLORENCE KOREA FILM FEST 2021-OMAGGIO A KIM KI-DUK

"C'è qualcosa che non va in lui: sta diventando buono".

Sulle rive del fiume Han, ai margini della grande città, nei pressi di un villaggio di poveri e nullatenenti che vivono la giornata, troviamo un uomo anziano, un bambino e un giovane soprannominato, non certo per caso, Coccodrillo.

Per sopravvivere quest'ultimo approfitta del fatto che il ponte che percorre il corso d'acqua, è da sempre prediletto da chi desidera suicidarsi; pertanto ogni qualvolta si sentono tonfi in acqua, l'uomo si tuffa (come il rettile sopra menzionato) per appropriarsi degli oggetti di valore degli aspiranti suicidi.

L'ultimo di tali episodi mette il ragazzo in contatto con una bella ragazza di nome Hyun-jung:  ma anziché lasciarla alla sua sorte, l'uomo la salva e la rende sua schiava, abusandone senza remore e trovando in questo suo riprovevole comportamento, il pieno appoggio della vittima, che lo asseconda fino a provare pure lei piacere nel ricoprire quel ruolo di vittima sacrificale, quasi per espiare una colpa che l'aveva indotta troppo superficialmente a farla finita.

Jo Jae-hyeon

Coccodrillo (1996): Jo Jae-hyeon

Jo Jae-hyeon

Coccodrillo (1996): Jo Jae-hyeon

La carriera singolare e folgorante del regista coreano prematuramente scomparso Kim Ki-duk si apre con questo film memorabile, che non fa che anticipare tutta una casistica di personaggi sacrificali e autolesionisti che faranno parte del suo spesso notevole lavoro futuro.

Ki-Duk non si fa problemi, né ora né nelle sue opere successive, di risultare ostico e gradevole, dispiegandoci poco per volta le sfaccettature di un personaggio che si rivela solo a prima vista e superficialmente come irrimediabilmente corrotto e privo di valori morali, nascondendo addentro al suo agire un codice morale che gli impone svolte e prese di coscienza tutt'altro che prevedibili.

Splendide le scene subacquee, che in qualche modo ricordano o richiamano alla mente il candore di un capolavoro come L'Atalante di Vigo, trovando nella dimensione liquida quell'armonia che nel mondo di superficie non è più possibile riscontrare.

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