Regia di Nicole Kassell vedi scheda film
Se sulla macchina di "Mystic River" ci fosse salito Kevin Bacon anziché Tim Robbins le cose sarebbero potute andare così. Il film non mi è piaciuto: si salva soltanto proprio Kevin Bacon, eccezionale nel fare il maniaco; atteggia perfino le pieghette del volto per non suscitare simpatia nello spettatore. Il film, però, è inconsistente e troppo simile a centinaia di altri film venuti prima di questo: il ritorno al paesello dopo la prigione, il lavoro, il difficile rapporto con i colleghi, l'amorazzo con la prima venuta (Kyra Sedgwick con le puppe finte è veramente inguardabile), la quale ha anch'ella un passato difficile eccetera eccetera. Oltre tutto la conversione è assai più fulminea di quella dell'Innominato ed avviene durante il colloquio con una ragazzina appassionata di ornitologia (e meno male che il film non è italiano, altrimenti sai che doppi sensi!), di nome Robin, cioè pettirosso, anch'ella con problemi di eccessive attenzioni particolari da parte del padre. E poi non convince il repentino liscio e busso dato al nuovo pedofilo che adesca i bambini davanti alla scuola, che riabilita Walter agli occhi del poliziotto che lo sorveglia, il quale a sua volta sostiene di tenerlo costantemente d'occhio, ma in realtà non vede niente. "Mystic River" non mi aveva entusiasmato, però, rispetto a questa Nicole Kassell Clint Eastwood è di un altro pianeta.
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