Regia di Richard Quine vedi scheda film
È una commediola, parodia di un rifacimento di un altro rifacimento, però, devo ammetterlo, pur con tutti i suoi difetti, a me non è dispiaciuta. E non è certo per piaggeria nei confronti della memoria di Peter Sellers, uno dei più grandi trasformisti della storia del cinema, perché ci sono suoi film anche più celebrati (non ultimo il molto sopravvalutato "Hollywood Party") che non ho esitato a criticare.
Diciamo la verità: rivisto a 27 anni di distanza, "Il prigioniero di Zenda" versione Quine (e Sellers) non è così brutto come lo si dipinse all'epoca della sua prima uscita. Qualche risatella la strappa, specialmente quando è in scena Sellers nella parte del cocchiere.
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