Regia di Peter Chan, Kim Ji-woon, Nonzee Nimibutr vedi scheda film
"Tre paesi, tre storie, tre misteri. Un unico incubo". Questo recita e in un certo senso promette il sottotitolo che accompagna il dvd di questo film collettivo interessante, da cui ebbe due anni dopo origine un seguito (Three extremes) ad opera di tre registi forse ancora più prestigiosi dei presenti.
Nel primo film di questa tetra trilogia, dal titolo Memories, il gran cineasta sudcoreano Kim Jee-Woon ci racconta le angosce miste ad incubi di un giovane uomo preoccupato per l'assenza della moglie, scomparsa senza lasciare tracce né messaggi: una sorta di oscuro presagio lo predispone ad una probabile tragedia, mentre al nostro occhio si alternano le immagini degli orrori che appaiono all'uomo nelle sue visioni premonitori, con la reakizzazione della sorte della donna, confusa e stordita mentre si muove stranita per le strade semideserte della città.
In The wheel, il regista thailandese a me sconosciuto Nonze Nimibutr ci racconta i malefici effetti che una serie di marionette pregiate di proprietà di un anziano artista deceduto, arrecano ad un avido marionettista di strada quando questi decide di impossessarsene indebitamente, anziché farle affondare nel fiume come era daggio desiderio del padrone deceduto, consapevole quest'ultimo della maledizione che deriva a quegli strani pupazzi da momento della morte del loro legittimo proprietario.
In Young Home del regista di Hong Kong Peter Chan, un poliziotto si trasferisce col figlioletto in un nuovo palazzo popolare. Quando il figlio scompare, l'uomo in preda al panico entra nella casa del vicino e per caso scopre un terribile macabro segreto che ha indotto l'uomo a praticare strani rituali sul corpo morto della giovane moglie.
Collage interessante che riunisce tre registi e tre stili di regia molto personali ed estrosi, Three (rieditato anche come Three extremes II) ci offre una regia impeccabile e altamente seducente ad opera di Kim Jee-woon, grandissimo cineasta a queibtempi agli esordi ma già momto promettente, per farci addentrare poi tra le atmosfere morbose e maligne di una Thailandia a noi completamente oscura.
Ma è l'ultimo episodio di Peter Chan il vero e proprio colpo di fulmine: storia di vita e di morte, e storia d'amore estremo che si rivela solo all'epilogo straziante ed insieme davvero incalzante.
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