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Max amore mio

Regia di Nagisa Oshima vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Max amore mio

di alan smithee
7 stelle

Peter Jones, è un piacente diplomatico inglese in Francia, che da tempo è insospettito dai comportamenti ambigui della affascinante moglie, e che per questo motivo ingaggia un detective privato affinché la pedini e scopra cosa ella nasconde.

Margaret, questo il nome della donna, si scopre che ogni giorno è solita recarsi presso un anonimo appartamento locato per un periodo indeterminato.

Jones non si scandalizza più di tanto, anche perché pure lui ha un'amante.

Ma la situazione cambia radicalmente quando l'uomo, e così pure il loro giovane figlio, si rendono conto che l'amante della moglie/madre si chiama Max, ed è uno scimpanzé.

 

Charlotte Rampling

Max amore mio (1986): Charlotte Rampling

Preoccupato della salute mentale della consorte, in preda al panico per vedersi compromessa la reputazione, il marito richiede l'intervento di personaggi in qualche modo specializzato in quel contesto: ino zoologo, uno psichiatra, una prostituta che possa allontanare i desideri della scimmia, possessiva e gelosa, dalla propria consorte.

Ma emergono anche ipocrisie, bassezze, e retroscena miserabili di fronte ai quali la razza dei primati ne esce in modo migliore rispetto a quella umana, abietta e classista, oltre che pettegola ed impicciona.

 

Anthony Higgins, Charlotte Rampling, Milena Vukotic

Max amore mio (1986): Anthony Higgins, Charlotte Rampling, Milena Vukotic

Anthony Higgins, Charlotte Rampling

Max amore mio (1986): Anthony Higgins, Charlotte Rampling

Da un soggetto bizzarro ma curioso che nasce dallo stesso Nagisa Oshima assieme al moro sceneggiatore e scrittore Jean Claude Carrière, Max Mon Amour, che non poco scandalo o almeno clamore suscitò al Festival di Cannes nell' ormai lontano 1986 quando fu presentato in Concorso durante la 39° edizione, è un film che guarda scientemente al grottesco tipico del cinema di Bunuel, senza tuttavia riuscirne ad eguagliare i livelli eccelsi e la statura ineguagliata.

Sferzante nella sua prima parte, irriverente e sfacciato, il film poi prende una più facile piega buonista e convince decisamente meno nel suo finale un po' dolciastro al punto da creare un po' di imbarazzo. Stupenda come sempre, ma anche coraggiosa Charlotte Rampling, ben coadiuvata dall'affascinante Anthony Higgins e da una spumeggiante ed ironica, giovane Victoria Abril nei panni di una giovane domestica che si scopre allergica al pelo di scimmia.

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