Zanoni Matteo vive a Roma insieme a Libera-Anarchia Valente, dalla quale ha avuto due figli: Carlo e Anna. La donna, figlia di un anarchico esiliato a Ustica dal fascismo, non è capace di tacere e, prima di finire a sua volta al confino per 5 anni, si fa spedire con la famigliola a Livorno e poi a Modena, ove viene presa di mira dal commissario politico Franco Testa. Scoppiata la guerra, Matteo cerca di tirare avanti in qualche modo trasferendosi a Padova. Carlo fattosi giovincello, milita nella Resistenza; Libera fornisce armi ai partigiani. Diversi compagni muoiono nelle rappresaglie o nelle sommarie e brutali esecuzioni dei nazifascisti. Finita la guerra, Carlo stesso libera la mamma dalla prigione padovana ove è finita. Ricostruita la famigliola, Libera scopre che il Testa siede nuovamente nell'ufficio alloggi del municipio. Sollevate inutili proteste, ella cade per strada sotto i colpi di un cecchino fascista.
"Libera, amore mio" ci porta dentro la passione per la libertà, difesa con coraggio e decisione da una Cardinale piacevolmente a suo agio nei panni di un'anarchica militante. Il film è girato con solido mestiere da Mauro Bolognini, ma un po' come succede in "Metello", qualche eccesso didascalico inficia in qualche punto la fluidità della storia.
Figlia di un anarchico ,compagna di un mite sarto (Cirino) e madre di due figli Libera (Cardinale) non sa adeguarsi al conformismo fascista e finisce al confino,partecipando alla Resistenza.Parte come una storia picaresca e mano a mano che avanza gli eventi e i fatti portano la pellicola a un tono assolutamente drammatico con un contenuto non distante dai film dedicati alla resistenza che… leggi tutto
Il film sembra non avere un taglio preciso. Si direbbe leggero ma poi arrivano situazioni drammaticissime. Comunque ha un suo fascino. Le ambientazioni e i costumi sono molto verosimili, i personaggi non sempre azzeccati. Soprattutto Adolfo Celi che parla romanesco suona decisamente stonato. La scena finale è la cosa più bella, anzi direi straordinariamente bella, del film. Solo per quella… leggi tutto
Un capolavoro. Nella sua apparente semplicità, è un film perfetto per quel che vuole dire. È un serio inno alla libertà, all’odio di ogni servitù, alla vera dignità: un film antifascista, infatti.
Di una intensità, e autenticità, umana massima. Non ci sono idealizzazioni: ma gli affetti e le contraddizioni delle persone, con tutti i…
Figlia di un anarchico ,compagna di un mite sarto (Cirino) e madre di due figli Libera (Cardinale) non sa adeguarsi al conformismo fascista e finisce al confino,partecipando alla Resistenza.Parte come una storia picaresca e mano a mano che avanza gli eventi e i fatti portano la pellicola a un tono assolutamente drammatico con un contenuto non distante dai film dedicati alla resistenza che…
Domenica scorsa (22 settembre) è morto a Roma Luciano Vincenzoni, uno dei grandi sceneggiatori del periodo d'oro del cinema (in particolare della commedia) italiano. Era nato nel 1926 a Treviso, città cui resta…
Libera rappresenta un'italiana (o un italiano) ideale, fiera antifascista e al tempo stesso patriottica, realmente libera in tutto e ad ogni costo, in primis nel pensiero. Il confino, la prigione, i proiettili scansati per un soffio (quasi tutti) non sono nulla, in confronto alla forza ed alla determinazione di un'idea: la potenza di questo personaggio sta nei suoi limiti, e viceversa; ma ben…
Sfortunato e sottovalutato, il film di Bolognini dovette subire notevoli traversie produttive, tanto che, girato nel 1973, poté uscire soltanto nel 1975. Rivisto oggi, tuttavia, appare assai meno scontato di quanto si potrebbe supporre, anche tenendo conto di pellicole analoghe girate nello stesso periodo ed invecchiate molto peggio. Libera, amore mio… è (se non il film…
Il film sembra non avere un taglio preciso. Si direbbe leggero ma poi arrivano situazioni drammaticissime. Comunque ha un suo fascino. Le ambientazioni e i costumi sono molto verosimili, i personaggi non sempre azzeccati. Soprattutto Adolfo Celi che parla romanesco suona decisamente stonato. La scena finale è la cosa più bella, anzi direi straordinariamente bella, del film. Solo per quella…
Un film scritto appositamente per Mariangela Melato, che drammaticamente fu costretta a disertare il set. Nessun commento vero?? E poi parliamo di santità. cardinalizie. Il bello è che il film non ebbe successo, anche per le caratteristiche della Cardinale che non rientravano nelle sfaccettature del personaggio. Bolognini, pur avendo buoni rapporti con l'attrice, non portò avanti a…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (1) vedi tutti
"Libera, amore mio" ci porta dentro la passione per la libertà, difesa con coraggio e decisione da una Cardinale piacevolmente a suo agio nei panni di un'anarchica militante. Il film è girato con solido mestiere da Mauro Bolognini, ma un po' come succede in "Metello", qualche eccesso didascalico inficia in qualche punto la fluidità della storia.
commento di Peppe Comune