Regia di Tim Hunter vedi scheda film
La morte corre sul fiume,a volte si ferma sulle rive.La cosa che più colpisce di questo film è che sia tratto da una storia vera.Una ragazza viene strangolata da un ragazzotto che conosce nel paese dell'Oregon in cui entrambi vivono e viene lasciata sulle rive del fiume.Quando la piccola combriccola di amici di lui e lei viene informata del cadavere(dal giovane assassino mentalmente disturbato che la esibisce come una sorta di pallido feticcio) si scatenano le più disparate reazioni.E' la storia di un vuoto pneumatico generazionale,di giovani virgulti offuscati dal nulla della birra e delle droghe in una terra che sembra non avere nulla da offrire loro,di giovani che non ha nessuna ansia di crescere e forse neanche la minima possibilità di maturare una seppur minuscola coscienza generazionale.E anche i legami familiari sono perigliosamente assenti,si naviga a vista giornata per giornata in modo tale che un gesto di una così estrema brutalità passi colpevolmente sotto silenzio.Alla fine è il branco che decide per il singolo ma non sempre le decisioni prese sono quelle giuste.E'un tema intrigante quello trattato da questo film,tratta di istinti bestiali racchiusi in corpi umani,parla del flusso della marea(le decisioni del branco,appunto)che trascina tutto via,che spersonalizza i singoli elementi non facendogli neanche intuire quanto grave è il gesto di togliere una vita ad un altro essere umano.Tacere e proteggere il colpevole sembra la cosa giusta mentre non lo è affatto ma anche la legge del taglione non è la soluzione.E'un peccato che la relaizzazione risenta di una certa piattezza registica e che accanto a delle buone prove(come quella di Hopper,Glover e Reeves)ve ne siano altre un po'meno convincenti....
non memorabile
anche lei non risalta
non male
tra i ragazzi forse è quello che va meglio
prova da vecchio marpione
la regia è piuttosto piatta
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