Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Buon film, non il capolavoro che si dice.
Il fotografo Jeff (James Stewart), costretto in casa a seguito di un incidente, trascorre il tempo osservando dalla finestra del proprio appartamento ciò che accade nel cortile e nelle case di fronte. Minuti, ore, giorni passati fra le rudi attenzioni dell’infermiera Stella e quelle più gentili della sua ragazza Lisa (Grace Kelly) che fatica a strappargli una promessa di matrimonio; fino a quando si accorge del comportamento ambiguo di uno dei suoi vicini che sembra abbia fatto sparire la moglie. Jeff, aiutato da Lisa, si improvviserà detective e cercherà di smascherare l’uomo. Avrà visto giusto o le sue sono solo paranoie da quarantena?
Opera incensata come una delle migliori del maestro inglese, è di fatto una dimostrazione di maestria tecnica non comune, tra campi e controcampi, azzeccate prospettive e mini pianisequenza; soprattutto è lo sguardo del protagonista sul condominio brulicante di vita che diviene lo sguardo dello spettatore sul mondo, ad essere al centro dell’idea di un cinema voyeuristico e costantemente imitato nei decenni che verranno.
Opera che fa scuola dunque, e che trova il suo apice nell’epilogo finale, messo in scena con arguzia e da vero purista del thriller. Perché per il resto il film non regala chissà quali emozioni , devo esser sincero mi aspettavo una messa in scena tesa e nervosa (alla Psyco per capirci, che per me rimane il punto più alto della carriera di Hitchcock) ed un protagonista che fosse un po’ più che bravo.
Lungi da me ledere la maestà del maestro, ma non penso sia questo gran capolavoro.
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