Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Prima sì, poi no, poi di nuovo sì...o forse no! La capacità di Hitchcock è quella di destabilizzare lo spettatore fino all'ultimo fotogramma. Non c'è suspance o tensione ma solo la perpetua curiosità di sapere se il marito è o meno l'assassino tanto decantato. Tutto il vicinato diventa quasi una scena presepiale, di cui lo spettatore è testimone attraverso gli occhi del curioso protagonista, e insieme a lui siamo quasi rilegati in quella stanza dalla vista limitata e pienamente partecipi del gioco, tra supposizioni e indizi più o meno veritieri. Suggestiva la fotografia, sgranata quasi da cartolina, rende il tutto più suggestivo ma, allo stesso tempo, accogliente, come un ambiente familiare, facendoti sentire libera di destreggiarti tra le prove e i pensieri che affollano la mente di James Stewart, il fotoreporter costretto, a causa di un incidente, sulla sedia a rotelle, coccolato dalla splendida Grace Kelly che impregna di divismo (lei si che era una vera diva!) qualunque cosa tocchi. Una cosa è certa: più guardo i film di Alfred Hitchcock e più mi piace il suo inimitabile stile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta