Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
VOTO 10/10 Sottovalutato alla sua uscita, ma oggi considerato quasi all'unanimità uno dei capolavori di Hitchcock, La finestra sul cortile è una delle opere più inclini alla sperimentazione dell'autore, un film-scommessa girato su un unico set che riproduceva l'appartamento del fotografo interpretato da James Stewart e il cortile antistante. Opera appassionante sia per gli amanti della suspense pura, come in altri film del Mago del Brivido, che per i cinefili più esigenti, si rivela anche una riflessione sul voyeurismo, sulla potenza fantastica del Cinema e sulle illusioni dell'Amore. A causa dell'impossibilità di muovere il proprio corpo, il fotoreporter evade in una dimensione "altra" dove contano soprattutto le apparenze, dove insegue dei fantasmi simili a quelli che si vedono su uno schermo cinematografico, e che lo allontano dai richiami più concreti della bella e sofisticata fidanzata interpretata da Grace Kelly. Rigoroso e impeccabile nella costruzione di una suspense "da fermo" basata esclusivamente sulla visione, perfetto nei movimenti di macchina e nella ricchezza degli effetti sonori, gradevole anche negli intermezzi da commedia sofisticata fra i due protagonisti che servono ad allentare un pò la tensione: la decisione di girare un intero film in un ambiente unico ha stimolato al massimo il genio cinematografico del regista, e il film ha avuto una lunga serie di opere che si sono ispirate ad esso (fra cui la più bella mi sembra il Decalogo 6 di Kieslowski, che tratta dell'amore idealizzato e della perdita delle illusioni). Grace Kelly sfrutta efficacemente il suo fascino aristocratico senza perdere in simpatia, James Stewart rende bene l'ossessione voyeurista del suo personaggio (che anticipa quella necrofila di La donna che visse due volte), Thelma Ritter è come sempre impeccabile nel suo ruolo di comprimaria.
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