Regia di Gianni Amelio vedi scheda film
Gianni Amelio arriva a questi Ragazzi di via Panisperna dopo alcuni anni di silenzio; realizza un prodotto televisivo (finanziato dalla Rai) di respiro ben più ampio di quello imposto dai canoni del piccolo schermo, tanto che il film viene portato anche al cinema dopo una serie di tagli che ne riducono la durata da tre a due ore, sempre non poche. Ma le vicende trattate meritano tutto il tempo che Amelio impiega per raccontarcele: i personaggi centrali del lavoro sono infatti un gruppo di fisici che stanno facendo la storia proprio in quel momento, con una serie di importanti scoperte in campo nucleare; fra di essi ci sono Enrico Fermi (il capo riconosciuto del team), Edoardo Amaldi (che promuoverà gli studi sull'acceleratore di particelle in Italia), Emilio Segrè (che con Fermi collaborò alla bomba atomica) ed Ettore Majorana, lo scienziato misteriosamente scomparso nel marzo 1938, apparentemente suicidatosi, ma la cui fine rimane tuttora avvolta nel mistero. Il regista scrive il soggetto insieme a Vincenzo Cerami e la sceneggiatura con Alessandro Sermoneta; fra gli interpreti può disporre di Ennio Fantastichini, Laura Morante, Mario Adorf, Alberto Gimignani, Virna Lisi (in un ruolo minore) e pure, anch'essa in una piccola parte, di Sabina Guzzanti. L'impressione in sostanza è che I ragazzi di via Panisperna, questo racconto di un periodo esaltante nel microcosmo dei personaggi della trama, all'interno di un momento tanto oscuro e dubbioso nel panorama nazionale e mondiale, non abbia il vigore e la solidità delle precedenti opere di Amelio. 5,5/10.
Roma, anni '30. Un gruppo di studenti e amici si raduna in un laboratorio in via Panisperna per condurre importanti studi di fisica sull'energia nucleare. Mentre i ragazzi ottengono stupefacenti risultati, fuori il mondo va a rotoli...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta