Regia di Taylor Hackford vedi scheda film
Passabile biopic sulla vita della leggenda del rhythm n’blues Ray Charles. La pellicola, per quanto mi riguarda, si guadagna una risicata sufficienza solo grazie alla intensissima interpretazione di Jamie Foxx. Per il resto i difetti del film sono quelli tipici di questo tipo di operazioni: principalmente l’oggettiva difficoltà a riassumere in un paio d’ore un’esistenza di 70 anni e l’inevitabile tendenza all’agiografia, che trasforma il cantante soul in una specie di santo laico e che glissa in maniera evidente sulle tante ambiguità del suo comportamento sia in campo artistico che nella vita privata, oppure le risolve in maniera sin troppo semplicistica (la tossicodipendenza del cantante sarebbe stata indotta dal senso di colpa per la morte del fratello minore: teoria decisamente assolutoria). Anche la parte musicale delude alquanto e poteva essere sfruttata decisamente meglio, risultando troppo fredda e “costruita”, nonostante la straordinarietà del repertorio dell’artista. Elegante, ma spesso fastidiosamente leziosa, la regia di Taylor Hackford.
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