Regia di Taylor Hackford vedi scheda film
Joe Cocker, Celentano, Mina, e molti altri, han sempre detto che tutto è cominciato con Ray Charles. Se il film di Hackford non è un capolavoro, è comunque una grande pellicola che ti tocca dentro, non tanto per ciò che racconta, come è successo a molti, ma soprattutto perchè l'ha vissuta un certo Genius che ha rivoluzionato la cultura americana, e che con i suoi discutibili costumi sociali ha scosso l'opinione pubblica, interrogandola. Oggi, che non lo abbiamo più con noi, possiamo sentire ancora i suoi successi, uno su tutti quella "What'd I Say" creata d'instinto una sera. Ma non solo, possiamo ancora goderci di lui il Mito ce ha creato intorno a sè, e che sempre ci rimarrà addosso, anche grazie al film di Hackford. Con un Jamie Foxx in piena metampsicosi, e un film che non sbava in retorica e in esemplarità (anche perchè d'esemplare c'è poco), non correremo mai il rischio di ricordarci di Ray Charles in modo sbagliato. A volte un biopic, difficilissimi da fare tra l'altro, tendono sempre all'esemplarità, e all'agiografia del protagonista, falsado magari il fascino della sua vera essenza. Qui invece il regista non è caduto nello sbaglio grossolano di confezionare un'opera ricattatoria e accomodante, anche se, si sa, i limiti della storia vera impongono uno sviluppo di questa poco cinematografico e con poco mordente. Ma con soluzioni visive molto curate e con un un taglio molto distaccato, ci è permesso godere di un bel film e del suo immenso Mito.
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