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36, Quai des Orfèvres

Regia di Olivier Marchal vedi scheda film

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La recensione su 36, Quai des Orfèvres

di alfatocoferolo
7 stelle

Splendido prodotto di genere, ben interpretato e ben articolato da Marchal (che si occupa anche della sceneggiatura e dei dialoghi). Il regista è bravo, c'è poco da fare, sa costruire bene la tensione, giocare abilmente con i tempi ed imporre allo spettatore la sua morale, fatta di compromessi più o meno grandi che spesso richiedono qualche sacrificio. Vrinks e Klein sono entrambi poliziotti che si avvalgono di sistemi poco ortodossi per condurre le loro operazioni, ciò che li distingue è la lealtà verso i loro compagni e verso la giustizia. Mentre il primo vede la giustizia come fine e punta a bilanciare e, se possibile, sbilanciare a sfavore del criminale l'ago della bilancia di Astrea, il secondo persegue la stessa solo come mezzo per il proprio successo personale, ne nasce così un conflitto polare che costituirà l'anima del film, innescando il bisogno di vendetta e rivalsa che tanto piace allo spettatore che ne pregusta la risoluzione finale. Vrinks è a capo di una squadra di poliziotti che "pisciano sul sistema" e non si negano incursioni personali fuori dalla legalità per garantire la loro giustizia (che non sempre coincide con quella delle istituzioni), Klein è un uomo solo, circondato da persone che gli ubbidiscono e lo servono solo perché lo temono e inevitabilmente finirà per incarnare il male in maniera troppo netta e quasi irreale ma è l'effetto di contrasto che conta e questo viene garantito. Belli i dialoghi anche se talora scadono nel banale. Un piccolo gioiellino, quindi, da gustare con piacere. Voto: 7,5..

Sulla colonna sonora

Discreta.

Su Olivier Marchal

Bravo e polivalente. Poco o nulla da ridire a parte l'inserimento della figlia di Auteuil nel cast ma è un danno di pochi minuti.

Su Daniel Auteuil

Bravo, come sempre.

Su Gérard Depardieu

Sa fare il suo mestiere, poco da dire.

Su Valeria Golino

Non brilla particolarmente.

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