Regia di Silvio Amadio vedi scheda film
Difficile riuscire a comprendere come sia possibile che un regista come Silvio Amadio, mestierante neppure fra i peggiori di Cinecittà, da una divertente commediola come Tu che ne dici? (1960), con la coppia Tognazzi-Vianello e Fred Buscaglione, sia passato attraverso peplum e spaghetti western per approdare nei '70 alla commedia erotica più sguaiata e dozzinale, di cui questo La minorenne è fiero vessillo. Vedere nel finale la Guida seminuda (come d'altronde è per tutto il film) in camera da letto con un tizio vestito da gerarca nazista che eccitandosi le grida 'Fai l'ebrea!' agitando un frustino nell'aria, è desolante come poche altre cose. Già scorrendo i nomi del cast, comunque, si può intuire il disastro: volti celebri non ce ne sono, eccettuato Giacomo Rossi Stuart ed una comparsata di Corrado Pani; a complicare la situazione ci si mettono i crediti della sceneggiatura, che risulta - c'era da aspettarselo - opera di Piero Regnoli (garanzia di trash) e del regista. Una pellicola le cui idee finiscono al titolo. Il che, probabilmente, al pubblico non è neppure dispiaciuto più di tanto. Musiche di Roberto Pregadio, musicista non eccezionale, ma mai al di sotto di un minimo standard di decenza. 1,5/10.
Minorenne e vergine, Valeria sogna la sua prima volta di continuo: non disdegna in particolare la violenza, fino allo stupro, ed ogni presenza maschile le pare quella giusta. Ma nella realtà le cose vanno ben diversamente...
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