Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
Ricostruzione di un fatto di cronaca nera che scosse Bologna all’inizio del ’900: i fratelli Tullio e Linda Murri, uniti da un legame morboso, vennero condannati per l’omicidio del marito di lei; la stampa clericale, in prossimità delle elezioni, strumentalizzò la vicenda per attaccare il loro padre Augusto, medico e libero pensatore. Solito film in costume di Bolognini: sontuoso, statico, soporifero. La materia per appassionare ci sarebbe, ma è come affogata da una confezione che toglie spazio a tutto il resto: la fotografia flou, i costumi di Gabriella Pescucci, le musiche di Morricone. Attori per lo più sottoutilizzati (Fernando Rey, Paolo Bonacelli, Corrado Pani, Tina Aumont, Laura Betti) che fanno da cornice a due protagonisti poco convinti (Giancarlo Giannini e Catherine Deneuve); unica eccezione positiva, l’inflessibile magistrato Marcel Bozzuffi.
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