Regia di Saverio Costanzo vedi scheda film
VOTO : 6/7.
Interessante esordio cinematografico di Costanzo, che sceglie una storia importante, per almeno per un paio di buoni motivi.
Per la bontà del soggetto e per il fatto che non capita spesso di vedere un giovane regista italiano cimentarsi con del materiale che esca dal nostro tessuto di vita quotidiana in cui spesso si finisce per rimanerne intrappolati.
Ambientato in Medio Oriente, vede una tranquilla e varia famiglia palestinese vivere nella sua casa, fino a quando una truppa dell’esercito israeliano prenderà possesso dello stabile come proprio fortino e li confinerà nel piano inferiore.
Una convivenza difficile, il capo famiglia non vuole andarsene, mentre gli atteggiamenti mostrati dagli altri sono assai diversi tra loro (i più hanno paura e vorrebbero andarsene, altri vorrebbero lottare), ma lo stesso vale anche per i militari (alcuni si sentono giustamente a disagio).
La storia è interessante e non mancano spunti validi (su tutti la figlia maggiore che di nascosto sconfina al piano superiore rischiando parecchio e mettendo in apprensione lo spettatore), ma è anche vero che alcuni caratteri sono lasciati sul campo solo in fase embrionale.
D’altronde c’è molto in scena ed era difficile dare il giusto spazio a tutto, ma l’impressione è che qualcosa di più si potesse fare.
Rimane comunque un prodotto ricco di significati, con alcuni momenti di fantasia azzeccati nella parte conclusiva, che vale il prezzo del biglietto, nonostante mezzi produttivi non eccelsi e forse qualche scelta non proprio esaltante (una fotografia con troppa luce, immagini un po’ sgranate).
Tre stelle e mezza arrotondate a quattro per il coraggio cinematografico e per il forte significato della storia.
VOTO : 6/7.
Regia da vero autore internazionale, getta uno sguardo per lo più riuscito su una parte del mondo sempre in conflitto, con qualche ingenuità, ma fondamentalmente la sua è una prova importante.
Da tenere d'occhio.
VOTO : 6,5.
Piuttosto convincente in un bel ruolo.
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