La recensione su Saw. L'enigmista

di undying

7 stelle

Esordio in regia di tutto rispetto, opera di James Wan. Un successo inaspettato per un low budget che ha poi dato corso ad una serie di seguiti con cadenza annuale. Fortemente in debito con Seven per la tipologia dei delitti, le motivazioni dell'omicida e per l'analisi investigativa.

Il fotografo Adam (Leight Whannell) rinviene legato in uno squallido ambiente, senza ricordare come e perché sia in quello stato. Assieme a lui anche un oncologo, il dott. Lawrence (Cary Elwes), si trova nella stessa condizione: entrambi sono infatti incatenati ad un piede. Tra loro, un corpo senza più vita con in mano un registratore. I due scoprono diversi audio nastri, che li portano a confronto con svariati enigmi ma, soprattutto, a riflettere sul perché siano in quella condizione. Lawrence ricorda lucidamente un paziente terminale di nome John Kramer (Tobin Bell) e inizia a sospettare che -assieme ad un infermiere- sia lui dietro il sequestro. E forse anche dietro a una catena di decessi compiuti non direttamente dal serial killer noto come l'Enigmista ma -per l'insolito sistema di morti dovute ad enigmi insolvibili e trappole- fatti accadere dalle stesse vittime.

"Per combattere il male bisogna conoscerlo il più possibile" (Dottor Lawrence)

Low budget che rappresenta il notevole debutto in regia per James Wan, autore che è andato -con il passare degli anni- via via perdendo l'ispirazione rimanendo impantanato nell'Universo The conjuring/Insidious/Annabelle/The nun. Saw contiene un insieme di effetti gore (abbastanza contenuti, ma molto crudi) e atmosfere alla Seven, per una storia che strizza l'occhio ad un racconto breve di Stephen King. La sega del titolo è l'attrezzo che dovranno usare alcuni prigionieri per potersi amputare una parte del corpo al fine di sopravvivere. Film denso di aspetti morali (uccidere un altro per sopravvivere, amputarsi un arto per salvarsi) e strettamente thriller. Sceneggiatura da Oscar (opera di Leight Whannell, anche attore debuttante nel ruolo di Adam). Un apripista (assieme al successivo Hostel) del nascente filone poi definito torture porn. Forte anche di un ottimo score musicale, ha riscosso un notevole successo di pubblico al punto di indurre la produzione a ripetersi con sequel a cadenza annuale (in America prevista per Halloween) sino al 2010, con il settimo capitolo girato in 3D.

"La malattia mi divora dall'interno, e sono stanco di chi non riesce ad apprezzare il dono della vita." (John Kramer)

Curiosità

Nel 2005 esce nelle sale Nickname: l'enigmista. Si tratta di un noioso (e brutto) teen movie scolastico, che vede agire un serial killer alla ricerca di vittime tramite un pc. Nulla a che vedere con il film di Wan. Le intenzioni speculative, dietro all'operazione distributiva, sono più che evidenti.