Regia di James Wan vedi scheda film
Ho sempre glissato l’approccio con le saghe cinematografiche perché non sopporto la velata costrizione, l’obbligo celato di indurre al cinema lo spettatore curioso di arrivare ad una conclusione più o meno logica su insistenza di chiacchiere amiche mi sono decisa a recuperare le pellicole in questione. Pur conoscendo sporadiche notizie sulla sorte del protagonista e non. Considerando che la prima pellicola risale a più di dieci anni fa, trovo logico la contestualizzazione dei mezzi utili e necessari per sviluppare la trama; la cosa che mi ha sorpreso è stata la scelta di non inquadrare talune scene che possono risultare più efferate, cosa su cui invece si sviluppa la gran parte dei film horror degli ultimi tempi, e la capacità del regista di creare comunque un certo disgusto, sinonimo di una capacità registica che va’ oltre la rappresentazione e si radica nell’immaginazione dello spettatore senz’altro diverso dai soliti horror ai quali siamo abituati: si adegua al tempo che passa, non perde le radici del genere e prova a sviluppare qualcosa di nuovo. L’unica speranza è che l’intero filone possa almeno mantenere l’impostazione.
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