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Saw. L'enigmista

Regia di James Wan vedi scheda film

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La recensione su Saw. L'enigmista

di SatanettoReDelCinema
8 stelle

Esordio alla regia per James Wan, un ottimo thriller-horror dalle tinte splatter che mostra tutto il potenziale di un regista che diventerà successivamente un mito per i fan dell'horror.

Molta gente ritiene il regista malese naturalizzato australiano James Wan un maestro dell’orrore.

Secondo i più le sue pellicole horror sono capaci di ricreare delle atmosfere estremamente inquietanti, e la sua capacità di generare vera tensione rende questi film dei piccoli capolavori.

Io, personalmente, sono d’accordo solo in parte con questa affermazione. Perché si è vero che Wan sa creare delle ottime atmosfere è anche vero che certi film sono risibili dal punto di vista della sceneggiatura e della scrittura dei personaggi. Esempi di quanto dico si possono trovare in Dead Silence e L’evocazione - The Conjuring, due delle pellicole a mio avviso più sopravvalutate dal pubblico (soprattutto la seconda).

Talvolta invece le storie sono ben scritte e con risvolti abbastanza creativi e si fondono perfettamente con le atmosfere create dalla mano precisa del regista, creando dei prodotti di livello, e in questo caso cito i due Insidious (il terzo non conta perché non lo ha diretto Wan….e poi perché fa schifo).

Il suo miglior film però resta la sua opera prima, ossia il thriller-horror Saw - L’enigmista.

Film d’esordio di Wan datato 2004 che è anche ciò che lo ha lanciato nel mito per vari motivi, che spaziano tra il concetto della storia, ossia il classico gioco delle torture reso però qui in maniera molto creativa e interessante, l’intreccio delle vicende dei due malcapitati protagonisti (qui interpretati da Leigh Whannell e Cary Elwes) e, soprattutto, per il pupazzone manovrato dal torturatore che compare per neanche così tanto tempo.

Con questa sua opera prima il regista è riuscito a creare da un’idea concettualmente semplice una storia tanto intricata quanto capace di mantenere vivo l’interesse dello spettatore per tutta la sua ora e quaranta di durata.

Il grande merito di Wan è stato quello di ridare linfa a un sottogenere quale quello del torture-porn, bistrattato fino ad allora dai più e definito spesso come una tipologia di cinema incapace di fruttare in termini qualitativi, fino a farlo diventare un mito.

Il resto lo fa la confezione, curata tanto nel coinvolgente e frenetico movimento di macchina del suo regista, quanto nel suo montaggio.

Attori sufficientemente in parte e dall’espressività ben curata nei vari passaggi.

Intreccio, come già detto, scritto ottimamente.

Apparato musicale ben studiato ed entrato nel mito.

Geniale colpo di scena finale, capace di dare un senso a tutto (a differenza di quello del successivo Dead Silence, che schockante quanto vuoi aumenta solo i buchi narrativi e gli interrogativi, ma di questo parlerò poi nella recensione a riguardo).

Concludendo, Saw - L’enigmista è un ottimo horror dalle tinte di splatter, carico di tensione e ben scritto e diretto, oltre che un must per qualsiasi appassionato del genere.

 
Voto: 8++/10.

 

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