Regia di Carl Theodor Dreyer vedi scheda film
Quattro episodi a distanza di secoli, sul modello di Intolerance, per illustrare l’operato di Satana nel mondo: nell’antica Palestina spinge Giuda a tradire Cristo; nella Spagna del ’600, un frate inquisitore a sedurre una sua discepola accusata di eresia; nella Francia del Terrore, un servitore a mandare al patibolo le sue ex padrone; invece nella Finlandia del 1918 non riesce a far sì che una donna, concupita dall’aiutante del marito, ceda al ricatto dei rivoluzionari bolscevichi per salvare la propria vita. L’idea di fondo è originale: il diavolo tenta gli uomini non per amore del male ma solo perché costretto da Dio, le sue sofferenze aumentano quando ha successo e vengono attenuate nel caso contrario; però la realizzazione è pasticciata, lontana dalla ieraticità dei capolavori sonori di Dreyer. A parte il primo episodio (il più convenzionale), negli altri tre la molla delle azioni umane è sempre l’ambizione di potere mescolata al desiderio sessuale: un quadro cupo, che l’ultimo episodio (il migliore) si incarica di correggere con una conclusione ottimista pur nella sua tragicità.
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