Trama
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Ruby (Lory Del Santo) è una ragazza molto attraente e femminile, ma è stata addestrata dal padre (Gianfranco D'Angelo) a svolgere un mestiere da culturista: lavora per l'agenzia Securitas come guardia del corpo. Mentre il padre cerca di trovarle un pretendente di pari livello, Ruby si imbatte nell'imbranato -e dal fisico asciutto- Adelmo (Tullio Solenghi), abile disegnatore… leggi tutto
Ci sono tante ragioni per definire un film "cult"; qui abbiamo le presenze: Lory Del Santo, uscita dalla scuderia di Arbore e oggi prezzemolina del piccolo schermo. Giorgio Bracardi, altro pezzo grosso del clan di Arbore, Tullio Solenghi, e Gianfranco D'Angelo. Avrebbe detto molto di più se fosse stato un "serial", così in un film non si può rappresentare tutto. leggi tutto
Ruby (Lory Del Santo) è una ragazza molto attraente e femminile, ma è stata addestrata dal padre (Gianfranco D'Angelo) a svolgere un mestiere da culturista: lavora per l'agenzia Securitas come guardia del corpo. Mentre il padre cerca di trovarle un pretendente di pari livello, Ruby si imbatte nell'imbranato -e dal fisico asciutto- Adelmo (Tullio Solenghi), abile disegnatore…
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leggi tuttoÈ uno degli ultimi prodotti della commedia sexy all'italiana, con una Lory del Santo che, per mestiere, qui fa la guardia del corpo a politici, prostitute, gioiellieri e bambini. Non è uno dei prodotti migliori del genere, anche se può vantare la presenza di Tullio Solenghi, nei panni del disegnatore timido innamorato di Lory, Gianfranco d'Angelo, nel ruolo del padre della ragazza e titolare…
leggi tuttoLa prima metà è la solita blanda e noiosa commedia scollacciata con i soliti Gianfranco D'Angelo e Lory Del Santo; si aggiunge una delle rare incursioni cinematografiche di Solenghi e il pasticcio è fatto. Seconda parte radicalmente differente: si sprofonda nel demenziale più sguaiato, il che non è per forza un difetto in tale contesto, perchè almeno…
leggi tutto"La gorilla" diretto nel 1982 da Romolo Guerrieri, devo dire che mi ha lasciato perplesso. La storia si svolge a Roma e racconta dell' agenzia "Securitas" da anni specializzata nel fornire guardie del corpo a facoltosi clienti. Tra i forzuti maschi reclutati dall'agenzia c'è anche una donna,Ruby,alta,slanciata ed esperta di karate. Il padre, titolare dell'agenzia, vorrebbe farla…
leggi tuttoCi sono tante ragioni per definire un film "cult"; qui abbiamo le presenze: Lory Del Santo, uscita dalla scuderia di Arbore e oggi prezzemolina del piccolo schermo. Giorgio Bracardi, altro pezzo grosso del clan di Arbore, Tullio Solenghi, e Gianfranco D'Angelo. Avrebbe detto molto di più se fosse stato un "serial", così in un film non si può rappresentare tutto.
leggi tuttoQuando entra in scena Giorgio Bracardi, anche se i suoi personaggi non hanno niente a che vedere con la "trama" del "film", la situazione si risolleva di un pelino. Per il resto, parole come "sceneggiatura", "regia", "recitazione" sono arcani misteriosi per gli autori di questa grottesca parodia di film, che riesce a far sembrare capolavori incommensurabili tutte le opere di Tanio Boccia.
leggi tuttoUn cult per la presenza "bonaria",in ogni senso,di una lory del santo,fresca e godereccia....film con sceneggiatura nulla,montaggio "da paura",cast che sembra a una recita scolastica..eppure un film cult,con un titolo kitch ma efficace...nostalgici anni 80,qui' al loro massimo d'espressione(ma provate a sentire recitare costantino e daniele...e vi renderete conto della differenza con i nostri…
leggi tuttoIn una fase di ampia rivalutazione del genere più degenere del cinema italiano,la "commedia sexy" come la chiama qualcuno,o la "poppeculo comedy",come forse sarebbe più appropriato riferirglisi,viene da fare una considerazione:benchè come al solito i dialoghi sembrino scritti da due scimpanzè,il montaggio sia un concetto del tutto astratto,la regia si limiti a incollare le scenette,e la…
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Commenti (1) vedi tutti
Uno degli ultimi esemplari di commedia sexy all'italiana già contaminato, per interpreti, recitazioni e sceneggiatura, dal morbo devastante della TV commerciale.
leggi la recensione completa di undying