Regia di Gianni Amelio vedi scheda film
Un regista televisivo (Gregoretti) vorrebbe girare un servizio su un carcere minorile calabrese, prendendo come testimone il giovane Leonardo (Valentino). L'uomo crede di poter registrare fedelmente e non senza un pizzico di spettacolarizzazione, la vita di Leonardo nel riformatorio minorile, e di portarla come testimonianza dei problemi reali di questi ragazzi. Ma tra i due, durante un viaggio in treno che occupa quasi per intero l'ora di film, il rapporto diventa conflittuale, al punto che Leonardo decide di abbandonare l'impresa scendendo dal treno.
Più un saggio di metodologia documentaristica realizzato col piglio dell'etnografo che un reportage vero e proprio, il film di Gianni Amelio ha l'enorme merito di mettere in discussione - in tempi ancora insospettabili - l'efficacia dell'inchiesta giornalistica. All'interesse sollevato da questo aspetto non ne corrisponde purtroppo uno altrettanto rilevante sul piano della vicenda personale del ragazzo istituzionalizzato ed il film - assai scarno dal punto di vista cinematografico - finisce col preferire l'osservazione dei ruoli psicologici al taglio sociologico. Bambini e treni li ritroveremo - nel cinema di Gianni Amelio - molti anni dopo, ne Il ladro di bambini.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta