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Finché dura la tempesta

Regia di Bruno Vailati, Charles Frend vedi scheda film

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La recensione su Finché dura la tempesta

di giurista81
7 stelle

Prima ancora della nascita del sottogenere maccaroni kombat, il documentarista Bruno Vailati, supportato alla regia da Charles Fred e dall'autore del soggetto Pino Belli (noto scrittore di pulp dell'editoria romana, attivo sotto un'infinita serie di pseudonimi inglesi soprattutto nel giallo, nell'horror e nei romanzi di guerra), porta a termine con grande professionalità un film che anticipa pellicole come U-Boot 96 (1980) che arriveranno molti anni dopo. 

Vailati dispone di un budget importante, frutto di una co-produzione anglo-italiana (e non franco-italiana come si legge su wikipedia), e realizza uno dei primissimi film di guerra italiani. Fred, allievo di un certo Alfred Hitchcock, gli garantisce l'esperienza per aver diretto Mare Crudele, un dramma ambientato durante la seconda guerra mondiale sempre incentrato sulle battaglie navali.

Girato in bianco e nero e con un discreto cast artistico, Finché Dura la Tempesta beneficia di un grande prologo e di un epilogo all'altezza dell'inizio, in cui vediamo un sommergibile italiano alle prese con un cacciatorpediniere inglese. Vailati e il montatore alternano inquadrature subacquee, lanci di bombe di profondità,sganciamento di missili, ma propongono anche campi minati subacquei, primi piani di radar, esplosioni con un continuo passare da una parte all'altra dei due equipaggi e dialoghi di qualità che riconoscono il valore tattico del nemico. 

La parte centrale, che costituisce buona parte del film, propone i due equipaggi ancorati a Tangeri, territorio neutrale, in una pausa che ha il sapore di una pace effimera. Gli italiani, che hanno in precedenza tentato di forzare lo stretto di Gibilterra, ricevono l'autorizzazione per riparare il sommergibile. Il comandante Leonardi, interpretato dall'ottimo Gabriele Ferzetti, adotta una serie di misure di copertura per indurre in errore gli avversari, anch'essi presenti sul posto. Costretti a sottostare alle regole di uno stato neutrale, i due distinti equipaggi, comandanti inclusi, finiscono per fraternizzare e darsi reciproco aiuto in nome del rispetto tra marinai. La guerra però incombe e lo scontro, una volta ripreso il largo, sarà inevitabile.

Non particolarmente spettacolare, Finché Dura la Tempesta è un war movie molto ben scritto e diretto in modo quadrato. E' ispirato, seppur in modo romanzato, a fatti realmente accaduti nel 1941. La sceneggiatura è scritta a otto mani (Vailati-Alberto Cà Zorzi-Augusto Frassinetti-Jack Whittingham) pur essendo tratta dal romanzo Beta-Som (Sommergibili in Atlantico) pubblicato nel 1960 da Pino Belli, col numero 4, nella collana Prima Linea delle Edizioni Romane Periodiche (E.R.P.) dallo stesso diretta. Belli, già regista di un film girato in Mato Grosso, qua si riserva il ruolo di regista della 2° Unità. 

Nel cast artistico, in ruoli secondari, si notano Alberto Lupo, Gabriele Tinti, Giovanni Cianfriglia, Sal Borgese e Gino Pernice (il tipo a cui viene tagliato l'orecchio in Django). Musiche di Rustichelli non particolarmente memorabili. E' un film sicuramente da rivalutare che in pochi hanno visto.

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