Regia di Bruno Vailati, Charles Frend vedi scheda film
Film ispirato a una vicenda realmente accaduta durante la seconda guerra mondiale. Un sottomarino italiano nei pressi di Gibilterra tenta una manovra pericolosa, che non sfugge agli inglesi nemici; malconcio, il mezzo italiano dovrà riparare sulle coste africane.
Co-produzione fra Italia e Inghilterra che sfrutta mezzi dignitosi per mettere in scena, romanzando ampiamente, un episodio bellico realmente successo una ventina di anni prima; Bruno Vailati non è stato un nome di punta del nostro cinema, eppure qui non sfigura affatto, confezionando a dovere una pellicola - la sua occasione maggiore sul grande schermo - di puro 'mestiere'. Un mestiere, sia chiaro, che non equivale per forza di cose ad alta qualità: tutto ciò che serve in questo contesto è un pizzico di azione, avventura, emozioni, qualche scena di combattimento e una sottotrama sentimentale che era immancabile all'epoca in qualsiasi genere di film. Assecondando i titoli di testa della versione italiana, a Vailati spettano "realizzazione e regia" dell'opera, che però sarebbe "un film di Charles Frend" (cioè "prodotto da"? O forse "supervisionato da"?), meglio quotato collega britannico a cui l'attendibile Imdb.com attribuisce in verità funzione di co-regista. Anche sui crediti di scrittura ci sono dispute; i titoli italiani indicano Pino Belli come autore del soggetto, mentre la sceneggiatura è attribuita a Augusto Frassineti, Alberto Ca' Zorzi, Jack Wittingham e allo stesso Vailati. Poco cambia ai fini del discorso, anche perchè è noto come all'epoca, per accaparrarsi finanziamenti da più fonti internazionali, le co-produzioni montassero ad arte dei crediti assolutamente inverosimili. Nel cast artistico spuntano i nomi di Gabriele Ferzetti, James Mason, Alberto Lupo, Lilli Palmer, Daniele Vargas, Valeria Fabrizi, Andrea Checchi e Gabriele Tinti. Secondo lungometraggio a soggetto per Vailati, che l'anno seguente esordirà nel documentario con L'enciclopedia del mare, per la Rai. 3/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta