Regia di Ken Loach vedi scheda film
Niente di nuovo sotto il sole, però... Però se "Romeo e Giulietta" fosse ambientato oggi in Gran Bretagna sarebbe probabilmente una storia come quella di Un bacio appassionato. Ken Loach ha tra i suoi maggiori meriti quello di saper acchiappare come pochi altri la realtà, anche quella dei giovani (altro che le commediole straparlate di Rohmer!), e di non fingere di vivere dentro una torre d'avorio. Intendo dire che in questo film non solo sono messi in primo piano i problemi delle storie d'amore tra persone di diverse religioni, etnie, oserei dire civiltà, ma non si nasconde che questi problemi ancestrali si sono acuiti in seguito ai fatti dell'11 settembre 2001 (e figuriamoci dopo gli attentati di Londra del 7 luglio 2005, dopo che il film era già uscito).
La simpatia del regista va, più che ai due protagonisti, a Tahara, la figlia minore della famiglia pakistana (ma anche a Jasmine, la quale dice alla madre, puramente e semplicemente quello che doveva essere detto: "Lui non mi vuole"). La giovane Khan è la più determinata a sottrarsi a una tradizione che sa molto di pregiudizio: è lei che non solo si ribella al padre, ma rinfaccia anche al fratello Casim l'ipocrisia che gli fa prendere le parti del genitore quando lui invece ha intrecciato una relazione con una donna bianca e cristiana. Ma anche tra i "bianchi" è in atto uno scontro fra bigotti e persone di buon senso: tra i primi spicca l'irremovibile parroco che nega la propria firma a Roisin, tra i secondi il preside della scuola che altamente se ne impipa della firma del prete.
Un altro bel film di Ken Loach che, dopo la buona riuscita di "Sweet Sixteen" (2002), cancella il ricordo del brutto "Bread And Roses" (2000).
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