Regia di Beeban Kidron vedi scheda film
Successo in libreria come sugli schermi,"Il diario di Bridget Jones non poteva non partorire un capitolo secondo.Affidato anche questo sequel a un director donna,continuano le castronerie e i paradossali equivoci della ragazza inglese più famosa al cinema degli ultimi cinque anni.Così come il primo film conteneva un quadro delle trentenni in crisi di "singletudine" a volte molto efficace,spesso più blando,anche "Che pasticcio,Bridget Jones" ha qualche raro momento di divertimento,più di frequente va sul risaputo e non esalta gli interpreti,specialmente Renée Zellweger,dotata di un talento d'attrice brillante offuscato qui da un copione non scritto molto bene.Non solo:si spreca un attore di indubbia bravura come Jim Broadbent in un ruolo degno solodi tre o quattro battute.Nella seconda parte,soprattutto,il film stempera le sue velleità di commedia per trasformarsi in una lessa versione sentimental-melensa delle avventure di B.J..In sala ridono soprattutto le donne,più che altro viene da chiedersi a proposito di cosa...
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