Regia di Takashi Shimizu vedi scheda film
Questo "The Grudge" non è niente di più nè di meno del "JU-ON The Grudge" originale.
Al posto degli ottimi attori protagonisti giapponesi troviamo quelli americani più inconsistenti, sia da un punto di vista psicologico che prettamente espressivo. Il plot viene sforbiciato quà e là, reso all'esclusivo servizio dei momenti di terrore, dati quasi sempre da un improvviso innalzamento del sonoro.
Troppi altri punti sono condivisi da entrambe le pellicole, questo è l'elemento più rilevante che gioca ovviamente a favore del "The Grudge" originale, e contro questa fotocopia. Nel remake americano sono fedelmente riprodotte molte delle sequenze presenti nell'originale, visibilmente ritagliate da un plot intrigante o quantomeno sorprendente. Perchè mentre Shimizu in Giappone aveva potuto imprimere le proprie idee, rapportate alla concezione dell'horror orientale, ed alle metafore o problematiche sociali insite nel paese, qui in occidente ha invece dovuto riproporle sotto forma di immagini esplicative, che vanno dalle citazioni delle panoramiche sulle vie trafficate della città di Shinya Tsukamoto agli elementi meno interessanti, ma insistentemente sottolineati del Giappone. Si tratta quindi di un film realizzato solo per dare risposte di ogni tipo, e per offrire qualche momento di terrore concesso solo dal Dolby e da qualche claustrofobico primo piano. E' quasi un puzzle incompleto, dove si arriva a capire la bella immagine complessiva, ma che nei pezzi mancanti si trova difficoltà nel riconoscerla.
L'unico motivo per cui si è rifatto un ottimo film dopo quattro anni dalla sua realizzazione è per profitto, nient'altro.
Quindi penso non ci sia bisogno di prendersela con attori e attrici incapaci o con la scenegiattura bucherellata, bensì con un regista che ha accettato un operazione simile, degna solo del guadagno da cui ha potuto trarne, e con una distribuzione arrendevole, che non ha mai permesso la proiezione di un film completo, geniale e terrorizzante come "JU-ON The Grudge" di Takashi Shimizu.
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