Regia di Woody Allen vedi scheda film
Una ragazza piomba sconvolta nel bel mezzo di una ruffianissima cena d'affari stravolgendo le vite dei personaggi che si ritroveranno a fare i conti con il suo passato e il loro presente. Questo incipt è sviluppato in due direzioni opposte, commedie e tragedia, da due scrittori che discernono su cosa in realtà sia la vita. E' quasi un testo teatrale questo Allen minore, sempre curioso però e mai come ora sotto le righe. Meno acido, meno fulminante nelle battute ma più equilibrato in entrambe le parti quasi non volesse incidere con un suo giudizio per non condizionare lo spettatore e la sua non presenza fisica giustifica tale scelta. Comunque le ossessioni e le tensioni alleniane ci sono tutte, il sesso, l'infedeltà, l'incomunicabilità di personaggi sempre più in imbarazzo su quale direzione prendere, sulla scelta fare e senza opporre resistenza si fanno trasportare dalle emozioni come foglie al vento. Il privilegio di poter avere una seconda scelta, una seconda vita, è solo dei santi e dei geni, e Allen, in piena età senile, l'età dei bilanci e dei rimpianti, è senatore a vita della seconda categoria. Può permettersi quindi di farsi da parte e stare a guardare le sue doppie creature nella meta-vita proposta, il rimpianto forse è non aver scritto questo film quindici anni fa, dove avrebbe interpretato una istrionica doppia esistenza, più giovane, più acido, con più possibilità di scelta. Cose che succedono, vivendo.
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